Alessandro Borghi: «Io e la sindrome di Turette»

Alessandro Borghi: «Io e la sindrome di Turette»

Alessandro Borghi, romanticissimo e innamorato: l’attore romano torna al cinema domani 23 dicembre con Supereroi, la commedia con Jasmine Trinca di Paolo Genovese. Ma a far parlare di sé in queste ore è una dichiarazione piuttosto intima rilasciata al Corriere della Sera.

«A lungo ho pensato di avere dei tic – ha rivelato – invece era sindrome di Tourette. Sente che ogni tanto ho un respiro strano? Sono spasmi. È una sindrome neurologica, con vari sintomi: io ho gli spasmi o mi soffio sulle dita. Dopo la diagnosi ho smesso di considerarlo un problema, perché almeno adesso so che cosa ho». Unica eccezione? Quando recita: «Mi passa. Mi sono dato una spiegazione “poetica”: il mio lavoro è mettermi nei panni di un altro; l’altro la Tourette non ce l’ha e quindi, in quel momento, neanch’io».

Questa sindrome è un disturbo neurologico che presenta spesso tic di vario genere, a volte disturbo di deficit d’attenzione o disturbo ossessivo-compulsivo. Borghi non è l’unico personaggio a convivere con questa condizione, inclusi Billie Eilish, David Beckham, Dan Aykroyd, Seth Rogen oltre a Mozart. Alcune pellicole l’hanno raccontata, da Motherless Brooklyn con Edward Norton a The Square e The Road Within, fino a Phoebe in Wonderland con Elle Fanning.

Il 35enne interprete già vincitore del David di Donatello continua a reinventarsi in ruoli sempre sfaccettati e pieni di sfumature e stavolta è alle prese con un professore di fisica, Marco, che incontra per sbaglio una fumettista, Anna, e se ne innamora. Il loro rapporto subisce gli alti e bassi tipici del tempo e nell’arco di vent’anni si trasforma molte volte. 

La prossima sfida? Accanto a Luca Marinelli (la versione in carica di Diabolik al cinema)nel dramma Le otto montagne di Felix van Groeningen, che spiega il look un po’ selvaggio con cui si è presentato all’anteprima. Riservato, anzi riservatissimo, accenna soltanto alla fidanzata Irene Forti, che vive a Londra e lavora come manager parla poco, mentre è un fiume in piena quando si tratta di passioni, progetti, esperienze. Non ultima, la nuova stagione di Diavoli, il progetto Sky accanto a Patrick Dempey (il dottor Stranamore di Grey’s Anatomy).

VanityFair.it 

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