Il rapper nel festeggiare i nove mesi del primogenito (stavolta davanti a un panettone), riflette sull’essere padre di «questo piccolo gigante»
La torta per il nono mese di Leone Lucia Ferragni non poteva non essere un panettone. A soffiare sulle candeline sono i genitori: Chiara e Fedez, che come a ogni complimese lo tengono tra le braccia. Leoncino sta diventando sempre più grande.
E se mamma Chiara alla foto, subito condivisa via Instagram, aggiunge solo una breve didascalia («nove mesi di questo patatone»), la dedica del padre è più complessa. Il rapper, che al primogenito ha già dedicato anche un brano (Prima di ogni cosa), scrive: «Sono già 9 mesi, passano in fretta questi momenti.
Eppure la vita prima di lui mi sembra così lontana, tanto da non appartenermi più. È strano da spiegare, ma questo piccolo gigante mi sta mettendo di fronte a delle scelte che non avrei mai preso in considerazione». Poi il 29enne entra nei dettagli: «Tutto questo delle volte mi ha mandato in crisi, non mi ha fatto sentire all’altezza e fuori posto. Mi ha messo davanti alle mie paure e i miei fantasmi, penso per un motivo ben specifico, farmi capire cosa è veramente importante in questa effimera esistenza».
E ancora: «È difficile cercare la verità quando si è circondati da tutto questo clamore, per questo spesso si corre il rischio di essere fraintesi. So che la strada è ancora lunga ma so anche che grazie a tutto questo raggiungerò l’obiettivo più grande che io mi sia mai dato: essere una persona migliore. Ho confuso le scorciatoie con le salite per troppo tempo. Senza di te non lo avrei mai capito. Auguri piccolo Leone».
La voglia di cambiare ce l’aveva raccontata anche sul palco del Vanity Fair Stories, spiegando l’intenzione di volersi lasciare la guerra alle spalle: «Quello che più mi auguro», aveva detto, «è imparare a godermi i traguardi di oggi. Ma lotto contro un’insoddisfazione perenne». Insoddisfazione che bene riassume il titolo del suo nuovo album: Paranoia Airlines, disponibile dal 5 gennaio.
Stefania Saltalamacchia, Vanity Fair