DANCE DANCE DANCE, COSÌ FOXLIFE “RISCHIA” CON UN PROGRAMMA SUL BALLO

DANCE DANCE DANCE, COSÌ FOXLIFE “RISCHIA” CON UN PROGRAMMA SUL BALLO

Andrea Delogu e Diego Passoni conducono il format appena sbarcato sul canale Sky. Un programma piacevole, fresco, dal linguaggio contemporaneo, che sfrutta l’impossibilità di andare in diretta (con coreografie e scenografie del genere sarebbe impossibile) utilizzando l’ormai insostituibile arma del montaggio

chiara-nasti-e-roberto-de-rosa-dance-dance-danceSe esistesse il premio per il più grande rischio televisivo del 2016, lo assegneremmo senza dubbio alcuno a Fox e Toro Produzioni, che hanno portato su FoxLife un programma così ambizioso che persino una rete generalista avrebbe avuto più di qualche dubbio. Il programma in questione si chiama Dance Dance Dance, è l’adattamento italiano di un format olandese di quel genio di John De Mol e a una prima occhiata superficiale potrebbe sembrare la versione “giovane” di Ballando con le stelle: sei coppie famose si cimentano in una gara di ballo, sottoponendosi al giudizio di tre giudici. Tutto uguale, no? No, perché paso doble o jive, valzer o merengue possono andare bene per il target incartapecorito di RaiUno, non certo per quello di FoxLife. I concorrenti di Dance Dance Dance devono replicare quasi alla perfezione famose coreografie di concerti, film e videoclip, con un’ampia selezione di hits ultrapop degli ultimi anni. Una efficace calamita per il pubblico più giovane, dunque, ma se non bastasse la selezione musicale, ecco arrivare in soccorso la realtà aumentata, con una serie di effetti speciali e grafici che rendono il palco una sorta di scatola magica che fa godere gli occhi del telespettatore.
Alla conduzione sono stati chiamati Andrea Delogu (ormai volto di punta di FoxLife) e Diego Passoni (reduce dall’esperienza di Pechino Express). La prima puntata è andata in onda ieri sera e un primo bilancio riguarda proprio la conduzione: scelta eccellente, visto che i due si amalgamano molto bene, si divertono e si vede, amano quell’immaginario pop che devono raccontare e soprattutto hanno l’entusiasmo di chi non si sente ancora arrivato, di chi ci mette passione. Andrea Delogu chiude così un anno ricchissimo di soddisfazioni, con spazi e presenze importanti in tanti programmi, su tante reti. Per Diego Passoni, invece, Dance Dance Dance è l’occasione che meritava da tanto, troppo tempo, e che non gli era stata mai data. La sta giocando bene, anche perché è bravo assai e non è certo un mistero.
Il cast è paraculo e sempre attento ai più giovani: Clara Alonso e Diego Dominguez direttamente da Violetta, i fashion blogger Chiara Nasti e Roberto De Rosa, il rugbista Mirco Bergamasco e la moglie Ati, gli attori Raniero Monaco di Lapio e Beatrice Olla, i tuffatori Tania Cagnotto e Giovanni Tocci e, infine, la vera star del programma Claudia Gerini, accompagnata dal collega attore Max Vado. In giuria, Vanessa Incontrada, Luca Tommassini e il coreografo e ballerino olandese Timor Steffens, già giudice e direttore artistico delle versioni olandese e inglese. Agli ingredienti dosati alla perfezione, poi, aggiungete la regia di un cavallo di razza come Duccio Forzano e la direzione creativa di Laccio, uno dei migliori coreografi italiani della nuova generazione. Il risultato è un programma piacevole, fresco, dal linguaggio contemporaneo, che sfrutta l’impossibilità di andare in diretta (con coreografie e scenografie del genere sarebbe impossibile) utilizzando l’ormai insostituibile arma del montaggio. Tra Clara Alonso-Beyonce e Claudia Gerini-Christina Aguilera, passando per il leggendario balletto di Dirty Dancing e Beat It di Michael Jackson, la voglia di dimenarsi sul divano di casa era impossibile da soffocare e non restava altro da fare se non cedere al demone del ballo.
Forse la puntata di un’ora è troppo breve e sarebbe stato meglio raddoppiare, ma evidentemente Fox e Toro avevano timore di annoiare un pubblico come quello di Fox Life che non è il classico pubblico da tv generalista, pronto a maratone di tre o quattro ore davanti allo schermo televisivo. Tutto il resto, però, funziona assai, trasformando quello che poteva sembrare persino un incosciente azzardo in una scommessa vinta. Francamente non c’è niente da bocciare tra quello che abbiamo visto nella prima puntata. Tutto può essere migliorato, sia chiaro, ma se il buongiorno si vede dal mattino, l’investimento coraggioso (anche in termini economici) può diventare un grande successo. Sul fronte degli ascolti, a Fox si aspettano quantomeno di eguagliare i risultati di altre produzioni originali di FoxLife come Il contadino cerca moglie (280mila spettatori al momento della prima messa in onda e circa 550-600mila sul totale settimanale): obiettivo ampiamente alla portata di una delle sorprese più piacevoli di questi ultimi scampoli di 2016.

Domenico Naso, FQ Magazine

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