(di Cesare Lanza) Il campionato si ferma, sickness vorrei mandare un messaggio augurale alla squadra di Sky – quella che, cialis al momento, preferisco quando accendo la tivu per seguire il calcio. Si tratta di auguri capricciosi e personali, chissà se mi esaudiranno, nel 2015. Pensateci, tra una fetta di panettone e una coppa di champagne. A Ilaria D’Amico, brava e bella, ma a volte un po’ troppo compunta, coinvolta nel ruolo ufficiale di conduttrice: perché, assecondando la straordinaria Gabriella Germani che ogni mattina la imita nel programma di Fiorello su Raiuno, invece di evitare – sempre – di parlare di Buffon e della loro relazione, non ci regala qualche gustosa indiscrezione? Un po’ di spregiudicatezza…
A Fabio Caressa: la smette di invitare i giocatori, a fine partita, “a prendere un the caldo negli spogliatoi”? Non potrebbe cambiare bevanda, o approfondire i gusti veri dei giocatori, che di the caldo (ho testimonianze, dai loro parenti…) non ne possono più? A Mario Sconcerti: è, indiscutibilmente, un guru. Che bisogno ha di parlare, vestire, guardare e atteggiarsi come se volesse dirci: attenzione, io sono il critico tuo, non avrai altro critico all’infuori di me. E a cosa gli serve una bella figliola a fianco? Distoglie…
Gianluca Di Marzio: lo so che non sarebbe corretto, ma perché non ci svela – una volta – le fonti che gli rifilano le notizie sbagliate? Così, per dispetto, visto che le azzecca quasi sempre. Beppe Bergomi: era zio negli anni ottanta, adesso è almeno nonno . Potrebbe anche permettersi di fare una ramanzina in diretta a Caressa, quando Fabio gli parla sopra! Massimo Mauro: quante volte ho scritto che mi piace la tua impertinenza? Però resti incompiuto, forse per educazione: prova a osare, ad andare fino in fondo, nelle battutine. Don Luca Marchegiani: te le dico affettuosamente da tempo, devi metterci un pizzico di cattiveria in più! E che diavolo! Hai sempre una parola buona, consolatrice, per tutti. Ti piace la parte del pretino di campagna?
Boban: sei quello che “ci capisce di più”, come si dice. Perché non sbagli grossolanamente qualche valutazione?
Adani: idem con patate. Sbaglia qualcosa! O, per lo meno, lascia nell’armadio quegli orrendi gessati che ti piacciono tanto. Di peggio, ci sono solo i cappellini di Iachini… Stefano De Grandis e Maurizio Compagnoni: non so se avete il braccino corto, siete bravissimi…ma un sorriso, ogni tanto non costa niente! Stefano, co9n tuo padre, Mimmo, giocavo a poker e a calcio: era spassosissimo. Maurizio, perché non torni a urlare come una volta, “Rete- rete-rete!”?
Cosa vi auguro e vi chiedo, in fondo? Un po’ di imprevedibilità. Solo quella, vi manca.
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