Parte il 23 novembre al Teatro Cinema Grandinetti l’ottava edizione della kermesse di cinema ideata e diretta dal critico GianLorenzo Franzì, Lamezia International Film Fest. Tanti i registi e gli attori presenti nei cinque giorni del festival che prevede un intenso programma, di eventi collaterali: incontri nelle scuole, momenti di approfondimento sulla storia, le tradizioni e la cultura della comunità arbëreshë molto radicata in Calabria e nel lametino. In cartellone anche un reading che si terrà il 25 novembre in concomitanza della giornata contro la violenza sulle donne: il testo scelto per l’occasione è della scrittrice Daniela Grandinetti.
Martedì 23, alle 19, in occasione della proiezione di La Scuola Cattolica di Stefano Mordini ( che sarà presente in sala), ci sarà un incontro con i rappresentanti di alcune scuole di Lamezia Terme per discutere sul ruolo fondamentale dell’istituzione scolastica e sulla difficoltà di portare avanti i programmi e di farsi comprendere dagli studenti tra le mille suggestioni e le tante insidie del web e della attuale società dell’immagine.
“Non è stato facile, non sono stato bene in quel frangente”, dice Mordini sulla difficoltà di girare alcune delle scene più forti emotivamente de La Scuola Cattolica, in proiezione al Teatro Cinema Grandinetti martedì 23 novembre alle 21.00. “Abbiamo eliminato i riferimenti al fascismo e alla droga perché per noi era importante prendere quel racconto (La Scuola Cattolica, il libro di Edoardo Albinati, ndr) e identificarlo in quello del maschio che usava e vedeva la donna come un oggetto. In quegli anni il delitto del Circeo generò un dibattito, e lo stesso Pasolini sottolineò che quella violenza non era solo appannaggio della borghesia, ma anche della borgata. Volevamo portare attenzione al tema dell’impunità: portare quella storia all’oggi e far diventare quella responsabilità di tutti”. Mercoledì 24 novembre, sempre alle 19 circa, riflettori puntati invece sulla comunità arbëreshë, con la proiezione del film Arberia di Francesca Olivieri (presente in sala) e con un incontro che declina il sottotitolo del LIFF8, Le Lingue Del Cinema, insieme ad alcuni esponenti culturali delle varie comunità di origine albanese della zona del catanzarese. In particolare, l’assessore alla cultura di Maida, Sabrina Fiumara; l’assessore alla cultura di Caraffa, Serena Notaro; il professore Giuseppe Giordano, studioso; e il dirigente dell’IC di Maida, professore Giuseppe De Vita. Proprio le parole di De Vita si pongono come trait d’union tra la scuola e il discorso sulla tradizione: “L’audiovisivo oggi è molto importante per le nuove generazioni”, dice il dirigente, che nella settimana dal 15 al 20 novembre ha ospitato nel suo istituto diverse proiezioni, organizzate da Franzì nell’ambito della sezione del LIFF L’Ora Di Cinema – del film Arberia per i suoi studenti. “È importante perché oggi i ragazzi sono sommersi dagli stimoli della comunicazione per l’immagine ed è fondamentale aiutarli a comprendere quello che vedono, perché non sia una mera osservazione. Occorre dar loro gli strumenti per decodificare la realtà che li circonda nelle sue diverse forme, far capire loro che quello che guardano è qualcosa che va metabolizzato e relativizzato, e alla fine compreso e capito in funzione del contesto storico, sociale, culturale e politico”.
De Vita sottolinea: “Arberia parla di integrazione e dell’importanza delle tradizioni. A scuola è difficile gestire lo slancio verso il futuro con lo sguardo al passato, difficile ma non impossibile. Richiede molti sforzi di coordinamento e soprattutto una visione a 360° che guardi anche oltre l’aspetto meramente nozionistico per allargarsi alle competenze extracurriculari, e in questo senso il cinema è un mezzo perfetto”.