La novità di Ballando con le Stelle in tempo di Covid è la presenza del pubblico in studio. Non perché il programma non rispetti le regole del distanziamento, ma grazie al sistema Remote Audience che permette alla produzione di creare una vera platea, posizionata in uno studio a pochi km di distanza, che interagisce in diretta con lo studio e in cui il distanziamento sociale è colmato da effetti virtuali.
Chi segue Ballando con le Stelle avrà notato certamente che l’atmosfera del programma di Milly Carlucci è quella rimasta più fedele a come fosse in tempi pre Covid. Il segreto è la presenza del pubblico. Ma prima di alzarsi dalla sedia e gridare allo scandalo perché uno show di Rai1 non rispetta le distanze di sicurezza, c’è da dire che il pubblico di Ballando con le Stelle è virtuale.
O meglio, è reale, sono persone vere in platea, lontane tra loro ma avvicinate da una particolare tecnica video che ce li fa sembrare vicini. Così tutto sembra complicato, quindi facciamo un passo indietro per spiegare cosa sia il Remote Audience.
Come fa Ballando con le Stelle ad avere pubblico in studio?
A marzo scorso le condizioni dell’epidemia hanno reso necessario lo stop all’ingresso al pubblico negli studi televisivi. Il silenzio, il vuoto, hanno quindi iniziato a dominare i fiumi di ore televisive che ci siamo trovati a guardare nei mesi scorsi, generando un evidente problema di resa ed efficacia della messa in scena, qualunque essa fosse. Tra i programmi rinviati c’era stato proprio Ballando con le Stelle, che oltre alla situazione contingente e alla difficoltà di far ballare le persone tra loro evitando il contagio, era limitato anche per l’impossibilità della presenza del pubblico, da sempre fondamentale per questo programma.
Cos’è il Remote Audience
La soluzione è stata trovata grazie alla tecnologia, unita naturalmente alla presenza umana. Come Milly Carlucci ha spiegato in diretta, in soccorso è arrivato Remote Audience, sistema che viene presentato dalla produzione come un progetto unico in Europa. Una trovata nata durante il lockdown e, come il mantra di questo tempo vuole, il Covid si è trasformato in una possibilità. Il progetto rispetta rigorosamente le normative Covid dal distanziamento sociale alla sanificazione dei luoghi e delle sedute. La logica è quella di riprodurre una situazione di pubblico in uno studio differente, dove le persone vengono puntualmente controllate e monitorate da esperti anti-covid 19. Il pubblico si posiziona sugli spalti che si trovano all’interno di uno studio che dista solo pochi km da quello in cui viene realizzato il programma.
Spettatori vicini grazie alla tecnologia
Il pubblico di Ballando con le Stelle è formato da 38 a 45 persone, separate dalla distanza di sicurezza. Lo studio è collegato a quello in cui si realizza Ballando con le Stelle tramite fibra ottica e si comporta, a tutti gli effetti, come un pubblico vero. Tutte sono collocate su due tribune identiche, con una sistemazione a scacchiera, con alle spalle uno sfondo nero. Le persone sono effettivamente distanti tra loro, ma grazie a un software esclusivo la distanza viene colmata grazie all’effetto di computer grafica.
Il pubblico è in uno studio a pochi km di distanza
Le due tribune gemelle, infatti, sono riprese da due differenti telecamere ad altissima risoluzione, posizionate frontalmente. La possibilità di effettuare zoom, primi piani e riprese singole che vengono immediatamente inviate alla regia centra, utili ad aumentare la percezione di realtà. Nel frattempo interviene la computer grafica, che unisce le due tribune mandando in onda una tribuna unica con pubblico ravvicinato e senza la necessità di dispositivi di protezione.
Le reazioni del pubblico in tempo reale
A questo punto interviene un impianto audio che trasmette in tempo reale allo studio di Ballando con le Stelle le reazioni del pubblico, che si tratti di applausi, commenti, fischi e questo stesso strumento permette l’interazione tra Milly Carlucci e il pubblico a distanza.
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