Emma è “una coreografa di fama internazionale che ha trovato modo nell’arte di esprimere la sua passione e colmare anche la mancata maternità che le è capitata 16 anni prima”. Una realtà che all’improvviso cambia radicalmente e la costringe a confrontarsi con il suo passato.
Così Anna Valle descrive con l’ANSA il suo personaggio in Luce dei tuoi occhi, la serie diretta da Fabrizio Costa, con Giuseppe Zeno, in sei episodi al via dal 22 settembre in prima serata su Canale 5. Proprio il ruolo fondamentale che nella storia ha la danza “mi ha attirata”, spiega. E’ un mondo già in parte affrontato in L’età imperfetta, il film diretto dal marito Ulisse Lendaro, “dal quale stiamo pensando di sviluppare un ulteriore progetto – sottolinea -. Mi colpisce l’interpretazione con la danza delle emozioni; attraverso i gesti si rendono ancora più intense. Qualcosa che mi affascina da quando ho visto Pina Bausch e le sue danzatrici. Una dimensione che ho approfondito grazie all’incontro molto bello con la coreografa che ci ha seguito, Tiziana Cona”. In un personaggio come Emma, “ritrovo un po’ della disciplina che io ho sviluppato mano a mano. Abbiamo in comune anche la passione per quello che facciamo”.
Nella serie, prodotta da Massimo Del Frate, Head of Drama di Banijay Studios Italy per Rti, scritta da Eleonora Fiorini e Davide Sala, conosciamo Emma Conti, coreografa di fama internazionale da anni a New York. Aveva lasciato Vicenza da ragazza per provare a dimenticare la morte di Alice, la bambina avuta dal suo grande amore di allora, Davide (Bernardo Casertano). Dopo 16 anni, però, una lettera anonima insinua in lei il dubbio che sua figlia, creduta morta alla nascita, sia ancora viva e che si trovi a Vicenza, starebbe studiando proprio per diventare una ballerina. Emma decide così di tornare a casa e lavorando da insegnante nell’accademia di danza fondata da sua madre Paola (Paola Pitagora) prova a capire chi possa essere Alice tra le allieve: Valentina (Elisa Visari), Anita (Sabrina Martina), Miranda (Gea Dall’Orto), Sofia (Rebecca Antonaci), Alessia (Stella Maya Epifani), Martina (Linda Pani). Una ricerca che si intreccia all’incontro con Enrico Leoni (Zeno), insegnante nel liceo scientifico frequentato dalle ballerine e padre di una delle allieve di Emma. Tra gli altri interpreti anche Maria Rosaria Russo, Francesca Beggio, Luca Bastianello, Yari Gugliucci e Carla Ferraro.
Parte importante della storia è anche il rapporto difficile tra Emma e la madre Paola: “Un personaggio tosto – spiega Anna Valle – con una disciplina tipica di una danzatrice. Non conoscevo Paola Pitagora, è una donna molto in gamba e una grande attrice, lavorare insieme è stato molto arricchente”. Anche con Giuseppe Zeno è il primo progetto insieme: “Tra i nostri personaggi nasce un legame in maniera molto graduale, perché Emma non si fida di nessuno. Tutti i personaggi nella storia hanno qualcosa da nascondere”. Giuseppe Zeno “è un attore simpaticissimo, ci siamo divertiti molto insieme”.
L’esperienza di girare durante la pandemia con i protocolli di sicurezza all’inizio “è stata un po’ alienante, ma dopo qualche settimana è venuto tutto molto naturale”. Stavolta poi c’è stato il vantaggio per Anna Valle di girare a Vicenza, la città in cui vive con il marito e i due figli: “Per una volta non mi sono dovuta allontanare da casa – commenta sorridendo – è stata una bella novità per me e la mia famiglia” La maternità torna, anche se in chiave diversa, come tema anche nella nuova serie che l’attrice ha girato in estate per Rai1, Lea e i bambini degli altri, con Giorgio Pasotti: “Lì sono un’infermiera che ha perso un bambino, votata a dedicare tutta se stessa a aiutare gli altri”.
Tv e cinema hanno potuto riaprire i set, mentre per le sale e lo spettacolo dal vivo le difficoltà restano con le capienze ancora limitate: “Ci siamo accorti tutti delle disparità, se pensiamo a come spesso capiti di viaggiare su treni e aerei pieni – commenta l’attrice che è membro di Unita, l’associazione fondata da più di 100 interpreti del teatro e dell’audiovisivo -. Capisco non sia semplice decidere, ma bisogna capire finalmente che anche la cultura è una priorità”.
Francesca Pierleoni, ANSA