Mercoledì 22 giugno esce nelle sale il biopic diretto dal regista australiano sull’artista che ha cambiato la storia della musica. La vita di Elvis Presley – dagli esordi alla fama – è raccontata dal punto di vista del colonnello Tom Parker, il manager che l’ha scoperto e con cui aveva una relazione complicata. Dalla trama al cast, dai costumi alla colonna sonora: tutto quello che c’è da sapere
La vita e la carriera del re del rock and roll raccontate da Baz Luhrmann. Oggi, mercoledì 22 giugno, esce nei cinema Elvis, il film del regista australiano dedicato all’artista che ha cambiato la storia della musica. La pellicola, distribuita in tutto il mondo dalla Warner Bros, arriva nelle sale dopo l’accoglienza trionfale al Festival di Cannes. Ecco un po’ di curiosità e cose da sapere su uno dei film più attesi dell’anno.
LA STORIA
La pellicola rivisita in chiave cinematografica la storia di Elvis Presley. Nato in Mississippi nel 1935 e morto a 42 anni, ha venduto oltre un miliardo di dischi in tutto il mondo diventando un’icona pop e influenzando intere generazioni. Nel film la sua vita – dagli esordi alla fama – è raccontata dal punto di vista del colonnello Tom Parker, il manager che l’ha scoperto e con cui l’artista aveva una relazione complicata. I due s’incontrano quando Elvis è un ragazzino che si esibisce nel Sud e Parker ha l’intuizione di trasformare quel talento in un fenomeno di massa mondiale. Sullo sfondo di questi vent’anni di successi ma anche di montagne russe, c’è un panorama culturale in evoluzione e l’America che cambia.
IL REGISTA
Il film è diretto dal regista australiano Baz Luhrmann. Tra le altre sue pellicole, Moulin Rouge!, Australia, Il Grande Gatsby, Romeo + Giulietta. Luhrmann firma anche la sceneggiatura, insieme a Sam Bromell, Craig Pearce e Jeremy Doner. La pellicola dura circa due ore e mezza, ma il regista ha rivelato che esiste una versione da quattro ore. “Avrei voluto inserire alcune cose in più, perché c’è tanto di più. C’è tanto materiale girato, ma dovevo snellire. Arrivi a un certo punto in cui non puoi tenere dentro tutto. Ho cercato di mantenere lo spirito del personaggio”, ha detto. Il regista ha anche spiegato come per lui fosse importante far emergere il contesto culturale in cui è nato Elvis: il Mississippi, il profondo e povero Sud degli Stati Uniti, la comunità nera. “Mi piace che il pubblico capisca cosa hanno significato i suoi inizi lì e com’era potente la sua ispirazione. L’amore di Elvis per il gospel e il blues è stato un’autentica reazione alla musica che stava ascoltando crescendo, essendo l’unica famiglia bianca in un quartiere nero a Memphis”, ha sottolineato. Ha anche ricordato una frase che l’artista diceva spesso: “Non ho inventato il Rock and Roll, ho solo dato la mia interpretazione. Io non sono il re”.
IL CAST
Le riprese principali del biopic si sono svolte in Australia, nel Queensland. Per quanto riguarda il cast, a vestire i panni di Elvis c’è Austin Butler. Accanto a lui, nel ruolo di Tom Parker, recita Tom Hanks. Helen Thomson interpreta la madre di Elvis, Gladys, mentre Richard Roxburgh interpreta il padre, Vernon. Olivia DeJonge è Priscilla Presley, il grande amore di Elvis. Poi ci sono: Luke Bracey nel ruolo di Jerry Schilling, Natasha Bassett in quello di Dixie Locke, Kelvin Harrison Jr. in quello di B.B. King, Dacre Montgomery è il regista televisivo Steve Binder, Adam Dunn è Bill Black, David Wenham è Hank Snow, Xavier Samuel interpreta Scotty Moore, Kodi Smit-McPhee è Jimmie Rodgers Snow, Leon Ford è Tom Diskin, Kate Mulvany è Marion Keisker, Gareth Davies è Bones Howe, Charles Grounds è Billy Smith, Josh McConville è Sam Phillips, Melina Vidler è Diane, Gary Clark Jr. è Arthur “Big Boy” Crudup, Yola è Sister Rosetta Tharpe.
ELVIS È AUSTIN BUTLER
A interpretare Elvis, quindi, è Austin Butler. La nuova stella di Hollywood ha 30 anni ed è attore, cantante e modello. Oltre ad alcune apparizioni in serie tv – Hannah Montana, I maghi di Waverly, The Carrie Diaries, Arrow e soprattutto The Shannara Chronicles – ha preso parte a film di registi importanti, come I morti non muoiono di Jim Jarmusch e C’era una volta a… Hollywood di Quentin Tarantino. È legato a Kaia Gerber, la giovane modella figlia di Cindy Crawford. Prima di lei ha avuto una relazione con Lily Rose Depp e un’altra – durata quasi 10 anni – con Vanessa Hudgens. Per interpretare Elvis e assomigliargli, Butler ha studiato l’artista in modo meticoloso e quasi ossessivo, sottoponendosi a una vera e propria metamorfosi. “Ho speso due anni della mia vita per prepararmi a questo ruolo, cercando di imparare tutto ciò che si poteva su di lui. Ho lavorato sulla somiglianza, sui capelli, sullo stile, sullo sguardo e naturalmente sui movimenti, in cui Elvis è stato davvero unico. Ma quel che più di tutto volevo era far emergere la sua anima speciale. Ho rischiato di esserne ossessionato per cercare di restituire la sua umanità dietro l’icona rock che tutti conosciamo”, ha raccontato. In lizza per questo ruolo c’era anche Harry Styles, ma alla fine Luhrmann ha scelto Butler. Il regista ha rivelato che a fargli il nome dell’attore è stato Denzel Washington e che a stregarlo è stato un video in cui Butler cantava Unchained Melody in lacrime. “Austin ha perso la madre alla stessa età di Elvis. Il suo agente mi mandò questo video incredibile”, ha detto.
TOM PARKER È TOM HANKS
Accanto a un attore giovane, Luhrmann ne ha piazzato uno espertissimo. Nel ruolo di Tom Parker c’è Tom Hanks: per vestire i panni del manager che ha scoperto Elvis nel 1955, il due volte premio Oscar si è trasformato diventando quasi irriconoscibile. Sovrappeso, con una vocina suadente e lo sguardo mefistofelico. Dopo una carriera in cui ha interpretato tantissimi personaggi positivi, questa volta cambia registro per interpretarne uno ambiguo: Parker, che ha gestito quasi tutta la carriera di Elvis con una provvigione del 50%, è visto da molti come il manovratore dell’artista e da alcuni anche come il responsabile della sua fine. “Non ho mai avuto paura del personaggio, è il mio mestiere di attore mettermi nei panni di qualcun altro. Quello che ho fatto è stato non giudicarlo, ma interpretarlo, anche nelle sue sfumature, nel confine tra bene e male che pure gli apparteneva. Era un truffatore, un cialtrone con il vizio del gioco delle carte, ma anche una persona dotata di un intuito straordinario. La storia dovrebbe dare a Parker ciò che gli è dovuto per aver contribuito a creare il fenomeno che era Elvis Presley”, ha detto Tom Hanks.
LA COLONNA SONORA
Nel film ha un’importanza fondamentale la colonna sonora. Austin Butler canta davvero e in diversi punti la sua voce si fonde con quella originale di Elvis. Poi ci sono le reinterpretazioni moderne di pezzi celebri del re del Rock. Tra gli artisti che fanno parte della soundtrack ci sono Kacey Musgraves, Doja Cat, Eminem, Tame Impala, Jack White, Swae Lee e Diplo. E ci sono anche i Måneskin, che hanno rivisitato l’iconica If I Can Dream, incisa da Elvis nel 1968. In un’intervista a Rolling Stone, Baz Luhrmann ha raccontato: “La ragione per cui ho voluto ampliare lo spettro della colonna sonora è tutta nel cartello che chiude il film: per l’influenza che ancora oggi Elvis ha sulla cultura e la musica. E prego tutti quelli che andranno a vedere il film di restare per tutta la durata dei titoli, perché sono pieni di sorprese musicali: cominciano con la nuova canzone di Eminem e si chiudono con i Måneskin che suonano If I Can Dream duettando con Elvis sulle ultime note. Credo fosse molto importante sottolineare quanto fondamentale sia stato Elvis per tutta la musica venuta dopo di lui”.
I COSTUMI SONO FIRMATI DA PRADA E MIU MIU
Oltre ai Måneskin, nel film è presente un altro pezzo d’Italia. I costumi, infatti, sono firmati da Prada e Miu Miu. Miuccia Prada torna a collaborare con Luhrmann e con la costumista premio Oscar Catherine Martin dopo Romeo + Giulietta e Il Grande Gatsby. La moda degli anni ’50, ’60 e ’70 viene reinterpretata in chiave contemporanea. Ci sono abiti personalizzati e capi d’archivio rivisitati. Via i dettagli country, le paillettes e gli elementi troppo kitsch, largo a linee più pulite e capi minimali. Un esempio? Il completo color prugna indossato da Elvis/Austin Butler con una camicia di raso nero col colletto importante e gli stivaletti Chelsea, con il tocco di stravaganza dato dalla cintura di metallo e pietre. C’è poi il look di Priscilla Presley/Olivia DeJonge, che viene rivisto attraverso l’estetica ugly chic di Miuccia Prada: rivisitazioni di alcune stampe dell’archivio di Prada, vestiti dal sapore bon ton, tocchi più ribelli come il pantalone broccato abbinato a un top ricoperto da perline e frange indossato per un concerto a Las Vegas. “Non volevamo semplicemente imitare gli abiti che Priscilla ha indossato, ma trovare un modo moderno per creare una connessione tra il pubblico di oggi e il suo stile epocale”, ha detto Catherine Martin.
PRISCILLA PRESLEY HA VISTO IL FILM E LE È PIACIUTO
Il film ha ricevuto anche l’approvazione di Priscilla Presley. L’ex moglie di Elvis è stata una delle persone più significative e influenti nella vita dell’artista. I due si sono sposati nel 1967 e si sono separati nel 1973, ma hanno sempre mantenuto un legame forte. Priscilla ha visto la pellicola in privato ad aprile e ha raccontato sui social: “Baz Luhrmann ha organizzato una proiezione privata per me e Jerry Schilling ai Warner Bros Studios. È una storia vera, raccontata in maniera brillante e creativa come solo Baz, con il suo stile artistico unico, avrebbe potuto fare. Austin Butler è bravissimo. A metà del film io e Jerry ci siamo guardati e ci siamo detti WOW!!! Bravo a lui… La storia, come sappiamo tutti, non ha avuto un lieto fine. Ma penso che capirete un po’ meglio il viaggio di Elvis, raccontato da un regista che in questo film ci ha messo il cuore, l’anima e tanto tempo”. Priscilla Presley era anche presente a Cannes. Luhrmann ha raccontato che la donna, che ha 77 anni, ha pianto alla fine del film e gli ha detto: “Se mio marito fosse qui oggi, direbbe ‘Dannazione, sono io”. “È stata la recensione migliore che abbia mai avuto”, ha detto il regista, commosso.