Pietro Valsecchi, con la sua Taodue, ha annunciato il via alle riprese di una nuova fiction. Protagonista, la storia di Ilaria Cucchi che, a dieci anni dalla morte in carcere del fratello, è riuscita ad aprire un varco nella giustizia italiana, arrivando ad un passo dalla verità
Il post è breve e conciso, privo di quei dettagli che l’annuncio di una nuova serie tv dovrebbe portare con sé. «L’accordo è stato siglato», recitano le poche righe comparse sul profilo Facebook della Taodue, casa di produzione che fa capo a Pietro Valsecchi. Sotto, campeggia un’immagine dell’uomo, intento a firmare il proprio pezzo di carta mentre, al suo fianco, stretta in un abito rosso, Ilaria Cucchi fa altrettanto. «Inizieranno a gennaio le riprese de Il coraggio di Ilaria», prosegue il post succinto, annunciando così la nascita di un progetto inedito.
Ilaria Cucchi vedrà la propria storia trasformata in una produzione tv: un film, forse, o una miniserie, di quelle che in una sola stagione sanno condensare un inizio e una fine. Commenti, la sorella di Stefano Cucchi non ne ha rilasciati. Ma, su Facebook, in una delle tante, e recenti, immagini dedicate alla verità processuale di suo fratello, morto in carcere per le conseguenze di un pestaggio brutale e violento, ha accennato alla naturale, quasi surreale, della propria esperienza. «Tutta questa storia sembra un film perché la verità supera l’immaginazione», ha scritto online, suggellando così dieci anni di dolore, dieci anni in cui si sono accumulati due processi, tre inchieste, dichiarazioni contrastanti e lotte furibonde. Ilaria Cucchi, dal 22 ottobre 2009, ha indirizzato ogni sua energia a fare giustizia, per sé, la sua famiglia, suo fratello Stefano. Ed ora, di quella sua caparbietà, racconterà una produzione tv.
Come, la Taodue non lo ha (ancora) annunciato. Per mezzo di chi, nemmeno. Ilaria Cucchi, su Netflix, è stata interpretata da Jasmine Trinca che, insieme ad Alessandro Borghi, ha reso Sulla mia pelle un documento straordinario. Chissà, allora, che la Trinca non possa riprendere il ruolo anche in televisione.
Claudia Casiraghi, Vanity Fair