Del mondo del porno non si pente, ma di certo non è nel cassetto dei ricordi più belli della sua vita. Ospite de “La Confessione”, il programma condotto da Peter Gomez sul Nove, Eva Henger ha raccontato di sé, del rapporto con l’ex marito, Riccardo Schicchi, regista e imprenditore nel campo pornografico, scomparso nel 2012 e dei film a luci rosse che l’hanno vista protagonista.
Una carriera quella da pornostar che ha interrotto in assoluta libertà: «Più che un lavoro, quello diventa uno stile di vita che non ti togli più, perché è un marchio. Un marchio indelebile», ha ammesso la Henger, parlando del famoso scherzo fattole dalle Iene, dove sua figlia Mercedes fingeva di voler percorrere le sue stesse orme, tentando la strada del porno. Una scelta che lei mai approverebbe, proprio perché ci è passata: «L’ho fatto quel mestiere e so di cosa si tratta. Conosco molto bene mia figlia e non sarebbe assolutamente adatta a quel tipo di lavoro», ha aggiunto lei.
Dal porno alla carriera televisiva, il discorso è inevitabilmente caduto sull’Isola dei Famosi e sul famoso “canna-gate”, la polemica scoppiata dopo che l’ex pornostar ha accusato Francesco Monte di aver fumato marijuana nei giorni trascorsi in albergo, prima dell’inizio del reality, portando l’ex tronista, che dal canto suo ha negato ogni accusa, ad abbandonare l’Isola per potersi difendere nelle sedi più opportune. Da una parte la parola di Monte, dall’altra quella di Eva che anche ieri sera è rimasta ferma sulla sua posizione, ribadendo di aver detto la verità: «Stavamo in un appartamento di settanta metri quadri, c’era una puzza tremenda… Inoltre in quel Paese la legge prevede da 15 a 20 anni di carcere. Vai poi a spiegare che non c’entri niente, sicuramente ti credono! Non potevo neanche dire che non avevo visto, si sentiva!», ha raccontato Eva Henger che in tutta questa vicenda racconta di essere rimasta profondamente delusa dall’opinionista Mara Venier.
«Con lei avevo un rapporto di amicizia, ci vedevamo fuori dall’Isola e la ritenevo un’amica, non mi è piaciuto il suo comportamento. Non posso passare per bugiarda, se non ci fosse stata Striscia a difendermi…» ha aggiunto l’ex naufraga che, sperando in una riconciliazione con la Venier, le la lanciato un messaggio finale: «Sai che ho detto solo la verità, non devo chiedere scusa a nessuno. Dire la verità non è un reato, nasconderla è un reato. Spero che un giorno ci potremo prendere un tè insieme per chiarirci».
ilSecoloXIX