Il giovane cantante sorprende ancora con la canzone Volare. “La fortuna conta all’inizio. Poi, ci vuole metodo”
Fabio Rovazzi da Lambrate, Milano, classe 1994, è il fenomeno del momento. Più dei suoi mentori J-Ax e Fedez, più dei tormentoni sudamericani, più di tutti. Il giovane videomaker che con due canzoni di successo come Andiamo a comandare e Tutto molto interessante ha fatto innamorare di sé vecchi e bambini, ora in Volare canta in coppia con Gianni Morandi. Il videoclip, con ospiti Anna Dan, moglie di Gianni, J-Ax, Fedez, Maccio Capatonda, Frank Matano, Lodovica Comello, Javier Zanetti, è stato visto già più di cinque milioni di volte. Questa volta la canzone mette a confronto due mondi profondamente diversi: «Ai tempi di Morandi si esprimevano le idee in un modo, oggi è una gara di like, hashtag, commenti e condivisioni. I social network sono la sede del dibattito e dello scontro di opinioni».
È vero, come canta, che abita ancora in un monolocale?
«Sì è così. Se avessi fatto questi dischi negli Anni 90 forse ora le parlerei da un giardino con piscina. Non mi posso lamentare, ma l’idea che la gente si fa di chi ha successo con la musica a volte è surreale».
Qual è il suo rapporto con Fedez e Ax?
«Con Fede ci vediamo più spesso, usciamo la sera mentre Ax è un po’ il saggio del trio. In ogni ambito artistico però il vedersi e confrontarsi porta a cose migliori e più grosse e noi parliamo molto e discutiamo sul da farsi. Una collaborazione perfetta».
Lei pensa di essere diventato un esempio da imitare?
«Un esempio no. Mi è successa una cosa che capita a uno su un milione. Sento molto la responsabilità nei confronti di chi mi segue, so di essere un caso particolare anche se non solo fortunato. Certo, la fortuna è importante quando si inizia; poi, se anche il resto funziona, la fortuna lascia spazio al metodo. Sono molto geloso delle mie idee e quando sento dire: “Sei un progetto scritto a tavolino”, mi arrabbio. Tutto quello che faccio, nel bene e nel male, è roba mia».
Qual è il suo segreto? Rovazzi piace dai 9 ai 90 anni.
«Andiamo a comandare l’avevo pensata per i miei coetanei ma poi mi è esplosa in mano. Ho capito che la forbice era amplissima. È una sfida continua piacere a tutti, non è facile».
Per questo Morandi?
«Era da tempo che volevo fare un “featuring” e io e lui sui social ci eravamo già annusati. Gianni è perfetto perché è l’unico della sua generazione che sui social è attivo. Gli ho cucito addosso un video sartoriale».
E gli altri ospiti del video?
«Sono un amante dei “camei” veloci, immediati, magari assurdi. Ho voluto personaggi con i quali volevo collaborare da sempre come Maccio Capatonda, Frank Matano o il capitano dell’Inter Javier Zanetti».
A quando un album di Rovazzi?
«Per ora ogni sei mesi faccio un singolo. Il bello di un album è la possibilità di sperimentare. Non so se lo farò mai, un album. Sicuramente non ora».
Cosa c’è nel futuro di Rovazzi ?
«Il cinema. E il mio video è qui a dimostrarlo».