Il Principe Harry e sua moglie Meghan hanno chiesto pubblicamente di non spedire più doni al bambino in arrivo, ma di sostenere con contributi volontari una serie di organizzazioni di beneficenza in tutto il mondo.
La motivazione è certo nobile, ma nasconde anche il doppio fine di non dover versare ulteriori tasse al fisco americano. Solo nel baby shower di New York i regali potrebbero aver superato il tetto massimo dei 100mila dollari oltre i quali le tasse da pagare si fanno pesanti.
Nasceva da questo il malcontento a Corte per le spese “folli” di Meghan che non si rendeva conto di quanto avrebbero inciso sulle dichiarazioni patrimoniali della Royal family i suoi troppi abiti firmati, gioielli costosi e baby shower.
Perchè tutto è tassabile in America con ripercussioni sul patrimonio reale e, soprattutto, su quello di Harry le cui finanze dipendono dalla rendita di corte accordartagli dalla Regina e supervisionata da suo padre, il Principe Carlo.
Sposando il principe Harry, Meghan Markle ha avuto accesso a un patrimonio di circa 30 milioni di sterline che deve essere tenuto al sicuro dalle sue mani un po’ bucate perché la Duchessa del Sussex è cittadina statunitense e in automatico lo sarà anche suo figlio che fino ai 18 anni avrà la doppia cittadinanza inglese e americana e come lei sarà tenuto per legge ogni anno a dichiarare i redditi e a versare le tasse al Fisco americano.
Madre e figlio in questo modo offrono agli Usa la possibilità di dare un’occhiata alle finanze della monarchia britannica con un’invasione della privacy che, secondo il Daily Mail, darebbe molto fastidio alla regina Elisabetta II che ha già più volte ammonito il nipote Harry sul contenere le spese, minacciandolo di ridurgli la rendita.
La Regina, donna di polso e pragmatica, avrebbe preso in mano la situazione impegnando il suo team di esperti fiscalisti per non incorrere in penali dato che il Fisco americano è ben noto per la sua rigidità al punto che in America è più temuto della Giustizia penale perché la sanzione è certa e immediata.
Proprio nei giorni scorsi Meghan ha dovuto presentare la dichiarazione dei redditi alle autorità statunitensi, segnalando tutti i beni di cui usufruisce come la residenza di Frogmore Cottage fino a quanto preleva dai conti correnti del marito.
E così dovrà fare anche baby Sussex finché non compirà 18 anni e poi potrà decidere quale cittadinanza tenersi e di conseguenza a quale Erario versare le sue tasse, ma essendo settimo nella linea di successione al trono tutti pensano che rinuncerà a quella americana per il bene economico della Corona.
Sandra Rondini, Ilgiornale.it