NOVE. LA PROGRAMMAZIONE È DISCRETA, MA DOV’È L’IDENTITÀ?

NOVE. LA PROGRAMMAZIONE È DISCRETA, MA DOV’È L’IDENTITÀ?

(Tiziano Rapanà) Sicuramente c’è, tuttavia non riesco a percepirla. Non riesco ad intuire la personalità di Nove e di conseguenza non riesco ad intravedere un’alterità. Il problema è comunque minuscolo, giacché la rete propone dei buoni programmi e delle ricreative pellicole d’intrattenimento. Certo non ha la forza identitaria di Focus e DMAX e questo è un indiscutibile punto di debolezza, perché la differenza di una rete la fa l’identità. Ed è su questa particolarità, che Nove deve lavorare nei prossimi mesi. E deve farlo necessariamente costruendo un palinsesto più omogeneo che guarda a questa nuova idea di generalista che sia davvero alternativa al classico canonico. Comunque, nonostante questo, Nove procede benino in un terreno creativo, che dopotutto convince. Un terreno che ospita Crozza, Cannavacciuolo e docu-reality non sempre riusciti.

P.S. Per contatti e quant’altro, tizianodecoder@gmail.com

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