Jeph Loeb, a capo della divisione televisiva Marvel, ha firmato una lettera ai fan per suggellare il termine ormai ufficiale del corso de I Difensori su Netflix. «Come ha detto una volta il padre di Matthew Murdock» ha dichiarato Loeb riferendosi a Daredevil, «un uomo non si misura dalla maniera in cui va al tappeto, ma dalla maniera in cui si rialza. To be continued…!». Il sottotesto è abbastanza trasparente: le serie tv di Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage, Iron Fist e The Punisher potrebbero non essere concluse, ma solo sospese per tornare più tardi – in qualche modo – su Disney+ e Hulu, il servizio di streaming (mai arrivato da noi) le cui quote di maggioranza stanno traslocando nelle mani della compagnia con le orecchie da topo all’indomani della trattativa 21st Century Fox.
Uno scenario in mutamento
Le grandi manovre di Netflix sono cominciate ormai anni fa, quando il colosso capitanato da Reed Hastings ha annunciato (e implementato) non solo l’aggressivo piano di espansione internazionale che l’ha portato in 190 paesi ma investimenti enormi sul contenuto per cui è stato necessario contrarre un debito ingente (oltre 10 miliardi alla fine del 2018). Oggi possiamo ipotizzare che i tempi e l’ambizione dell’azienda fossero nel posto giusto: il 2019, almeno negli Usa, modificherà prepotentemente l’equilibrio sulla fune dello streaming globale grazie all’ingresso di Apple, la possibile espansione di Hulu oltre il territorio domestico e naturalmente l’arrivo di Disney+ nell’agone, ma Netflix – se non altro – potrà contare sulla sua ondata di originali. Disney, si ricorda, non è «soltanto» Frozen e classici del canone ma Lucasfilm, Pixar, Abc, presto anche gran parte delle property Fox data la rilevazione della compagnia di Murdoch per una cifra che supera i 71 miliardi. E Disney, certo, è anche Marvel.
La fine di un’epoca
Non è, probabilmente, esagerato dire che nei prossimi mesi assisteremo alla fine di un’epoca dello streaming e all’inizio di un nuovo ciclo (potenzialmente minaccioso per i leader attuali del mercato). Uno dei portati di questa fine potrebbe essere proprio la chiusura del sodalizio Marvel-Netflix in auge ormai dal 2015, anno nel quale il servizio è peraltro sbarcato anche in Italia. Agli annunci della cancellazione degli show da solista di Luke Cage e Iron Fist è infatti seguito quello – sospetto e sorprendente data una buona terza stagione, oltretutto – di Daredevil. Oggi Deadline riporta che la scure è caduta su The Punisher dopo la seconda stagione disponibile da gennaio e soprattutto anche su Jessica Jones, la cui terza stagione resta invece in arrivo nel 2019, ma sarà l’ultima. Il nodo centrale: è difficile dare un senso a questa vicenda se non alla luce della nascita di Disney+ e del potenziamento ipotizzato di Hulu, i cui «roll out» prevedono la revoca di contenuti sparsi tra piattaforme e presto in esclusiva Disney, appunto. Pochi giorni fa, del resto, durante l’annuncio dei risultati del primo quadrimestre fiscale del 2019, Disney stessa ha riportato una perdita di denaro quantificata in 136 milioni di dollari legata alla cessazione delle licenze, proiettando una perdita maggiore di 200 milioni in futuro.
Ciò che è morto non muore mai
Le narrative televisive contemporanee hanno un problema diffuso con la fine, tanto che le «passeggiate» nei vari universi narrativi (si veda alla voce Game of Thrones o Watchmen) potrebbero essere funzione della medesima difficoltà. Possiamo dunque immaginare che non sia (affatto) detta l’ultima parola per i Difensori, passibili di riapparire in un secondo momento «a casa loro» ossia sui canali e servizi OTT firmati o posseduti da Disney (si vocifera infatti che potrebbero approdare su Hulu, plausibile piattaforma «per grandi» nel bouquet della compagnia). È noto, intanto, che Loeb come capo di Marvel Tv abbia appena firmato con Disney un accordo per quattro nuove serie tv più uno speciale.
Marina Pierri, Corriere.it