‘Avrei potuto mandarla in galera per i soldi di cui si è appropriata, ma…’
‘L’ho perdonata per tutto il male che ha fatto a me e a nostro figlio’
Umberto Tozzi non vuole parlare dell’ex compagna Serafina Scialò, ritrovata morta nella sua casa di Udine dopo qualche giorno in cui non si avevano sue notizie. E’ stata la musa ispiratrice del cantante, ma non solo. Tanti i dissidi con la donna con cui la relazione è finita nel 1984. Tozzi da lei ha avuto un figlio, Nicola Armando. Raggiunto da Mario Luzzato Fegiz per Il Corriere della Sera, l’artista dice: “Non voglio commentare. Non intendo rilasciare interviste. L’ho perdonata per tutto il male che ha fatto a me e a nostro figlio”.
L’ex compagna di Umberto Tozzi, quando i due si sono separati, non ha permesso al cantante per lungo tempo di vedere il figlio, mettendo anche il ragazzo contro il padre. I due si sono rivisti a un concerto a Udine di Tozzi nel 2011, lì si sono riabbracciati e hanno messo finalmente alle spalle il passato.
Umberto Tozzi sull’ex compagna è categorico. “Voglio solo precisare che non mi sono mai sposato con la Scialò”, puntualizza. Poi racconta: “Avrei potuto mandarla in galera per i soldi di cui si è appropriata. A suo tempo le avevo firmato due assegni in bianco per pagare dei fornitori. Lei li mandò all’incasso: uno era di 100 milioni, l’altro di 350 milioni di lire”.
E aggiunge: “Il giudice Mastrota, ricordo ancora il suo nome, era pronto a spedirla in galera con tre capi di imputazione fra cui truffa e appropriazione indebita. Ma anche se mi aveva lasciato sul lastrico io rinunciai all’azione penale: era la madre di mio figlio”.
Serafina Scialò è morta per cause naturali. Viveva in solitudine, aveva pochissimi amici. Dopo la rottura con Tozzi si manteneva lavorando come collaboratrice scolastica. Non frequentava più neppure il figlio, neanche lui si era accorto che da giorni la donna non dava segni di vita.
Gossip.it