Ancora cinema e fiction televisive. Ma è soprattutto il teatro, con collaborazioni continuative con Lo Stabile di Genova e il Piccolo Teatro di Milano, a impegnare Mariangela Melato nell’ultima fase della sua carriera. Un periodo raccontato dal terzo appuntamento con “Mariangela”, il programma di Rai Cultura firmato da Fabrizio Corallo e realizzato da 3 D Produzioni, in onda stasera alle 22.10 su Rai Storia. Tra gli ospiti di Lella Costa, in studio, Renzo Arbore e i registi Marco Sciaccaluga, Ferdinando Bruni, Giampiero Solari. Agli inizi degli anni Novanta, la Melato ottiene un notevole successo su Rai1 come protagonista di miniserie come “Una vita in gioco” di Franco Giraldi e in seguito in “Una vita in gioco 2” di Giuseppe Bertolucci, oltre che “Due volte vent’anni” di Livia Giampalmo e in “L’avvocato delle donne” di Andrea ed Antonio Frazzi. L’attrice appare anche nel film “La fine è nota” di Cristina Comencini e dà vita a prove memorabili in palcoscenico in “La bisbetica domata” diretta da Marco Sciaccaluga allo Stabile di Genova. Dopo “L’affare Makropoulos” di Karel Òapek, regia di Luca Ronconi nel 1993, il ritorno a Genova è segnato da “Un tram che si chiama desiderio” di Tennessee Williams, regia di Elio De Capitani. È la volta poi di “Il lutto si addice ad Elettra” di Eugene o’Neill, regia di Luca Ronconi nel 1997, di “La dame de Chez Maxim” regia di Alfredo Arias nel 1998 e di “Fedra” di Jean Racine, regia di Marco Sciaccaluga. Lella Costa rievoca la partecipazione di Mariangela al film “Panni sporchi” di Monicelli di cui parla la stessa Melato in un ‘Tg3 Cultura” d’epoca.
Nel decennio successivo oltre alla fiction tv “La vita cambia” sono da ricordare le partecipazioni ai film “L’amore probabilmente” di Giuseppe Bertolucci (2001) insieme a Sonia Bergamasco e “L’amore ritorna’ di Sergio Rubini. Arrivano Di seguito numerosi spettacoli teatrali come “Madre Courage e i suoi figli” di Bertolt Brecht, regia di Marco Sciaccaluga, “Amor nello specchio” di Giovan Battista Andreini (2002) e “Quel che sapeva Maisie” di Henry James, (2002), entrambi diretti da Luca Ronconi, oltre a “Chi ha paura di Virginia Woolf?” di Edward Albee diretto e interpretato da Gabriele Lavia.
Nel 2005 Mariangela è ospite del programma tv “Speciale per me-meno siamo e meglio stiamo” in cui scherza con Arbore e si esibisce nel brano “Sola me ne vo”, un suo spettacolo di grande successo del 2007 scritto da Vincenzo Cerami e diretto da Giampiero Solari. Un’intervista d’archivio a Luca Ronconi ricostruisce il lungo sodalizio con la Melato, mentre Massimo Ranieri racconta lo spettacolo “Filumena Marturano” e il suo rapporto con l’attrice, e Arbore parla dei pranzi e le cene con Eduardo De Filippo che cercava di scritturarla. L’ultimo spettacolo della Melato è il monologo “Il dolore” di Marguerite Duras diretto da Massimo Luconi. L’attrice scompare l’11 gennaio 2013 in una clinica romana all’età di 71 anni, i suoi funerali sono stati celebrati nella basilica di Santa Maria in Montesanto, detta anche Chiesa degli Artisti, a Roma. A ricordarla, sul sagrato della chiesa, per volere della stessa Melato, Emma Bonino, con la quale l’attrice si era più volte apertamente schierata.