Ma il contratto con Nielsen potrà essere rescisso a luglio
Le emittenti televisive nazionali dovranno pagare ad Auditel 18 milioni di euro per le rilevazioni dell’audience nel 2015 e, medicine come da preventivo economico, un importo di 19,8 milioni di euro per l’esercizio 2016, con una ripartizione dei costi in base alle fette di audience intercettate da ciascun gruppo nel periodo ottobre 2015-settembre 2016. Quanto al panel di telespettatori monitorati da Auditel, oltre a quello di base di 5.600 famiglie completamente rinnovato dopo l’incidente Nielsen dello scorso 1° ottobre, si sta costruendo il cosiddetto Super panel di 10 mila famiglie dotate di set meter e che sarà a regime nel luglio di quest’anno (le prime 5 mila famiglie saranno attive già a partire dalla fine di gennaio). Ciò, ovviamente, giustifica l’aumento di costi per le emittenti nazionali (da 18 a 19,8 mln all’anno). Ma, va riconosciuto, in poche settimane è stato rinnovato e allargato il panel e sono stati sostituiti tutti i meter, con una rapidità di azione che in pochi avrebbero attribuito ad Auditel. L’incidente con Nielsen (un dipendente di Nielsen, lo scorso 1° ottobre, ha inviato una mail svelando in chiaro il nome di molte delle famiglie del panel) si può ritenere concluso sul piano dei cosiddetti «indennizzi di ristoro» ad Auditel, ovvero i costi per professionisti e consulenti attivati per tamponare l’incidente stesso. E l’importo determinato in 957 mila euro è già stato versato ad Auditel. Nielsen, però, a sue spese, ha dovuto rifare l’intero campione e rinegoziare i contratti con Auditel. A questo punto Auditel è tutelato su prefissate performance Nielsen relative sia al panel base, sia al Super panel. E se, entro luglio, ci fossero mancanze da parte di Nielsen, Auditel avrebbe facoltà di rescindere il contratto, facendo perdere a Nielsen Italia, quindi, un budget vicino ai 20 milioni di euro all’anno.
Entro 15 giorni, poi, dovrebbe arrivare la nomina del nuovo presidente di Auditel, dopo le dimissioni del presidente fondatore, Giulio Malgara, lo scorso 19 gennaio. Le società di Malgara stanno infatti vivendo una fase di sofferenza, e, nonostante i 78 anni, il mestiere di imprenditore, questa volta, ha prevalso sul ruolo isitituzionale in Auditel.
Ora il consiglio di amministrazione di Auditel (dove in dicembre Valentino Cagnetta è subentrato al dimissionario Gian Paolo Tagliavia) è al 50% nelle mani di Upa. E per la poltrona di presidente il grande favorito è proprio l’attuale presidente di Upa, Lorenzo Sassoli de’ Bianchi.