Il comico racconta in esclusiva a Oggi il rapporto con la fidanzata. Che ha ben 34 anni meno di lui. E per la quale le sue ragazze storcono parecchio il naso…
Massimo Boldi, 75 anni, corteggia la sua giovane fidanzata Irene Fornaciari, 41, di fronte all’albero di Natale. E apre il suo cuore in esclusiva al settimanale Oggi: “Cosa sogno? Che lei stia con me dalla mattina alla sera. E che le mie figlie capiscano che io ho ancora bisogno di amare”.
“DORMO POCO E MALE” – «Sono notti inquiete. Dormo poco e male».
Per una volta Massimo Boldi non ride, non fa battute. Riflette su ciò che sta accadendo intorno a lui e per lui. Il debutto del suo cine-panettone è imminente e In vacanza su Marte è pregno di simbologia, di presagi. Un paradosso immaginare il grande ritorno della coppia Boldi-De Sica senza i popcorn e le poltrone di velluto della sala cinematografica. Il Covid ci toglie le certezze, anche quelle ludiche e squisitamente leggere: quest’anno se la comicità firmata Warner Bros andrà infatti su piattaforma, la risata sarà comunque garantita dai due comici più amati dal pubblico italiano.
La sento turbato… «Come potrei non esserlo? Ho la testa piena di pensieri. È la prima volta in 26 anni di cinema che il mio film non uscirà in una sala. Le piattaforme sono sorprendenti, contemporanee, sono il futuro: ma io resto un po’ all’antica e certi cambiamenti mi colgono comunque impreparato. So che sarà un successo, che regaleremo spensieratezza e mai come ora ce ne è bisogno. Ma vivo in perenne agitazione». Come tutti: voi comici non siete indenni dalla malinconia, anzi. «Nel film io interpreto il figlio di Christian De Sica, e questo la dice lunga. Tutto è possibile sul pianeta Marte: non ci sono leggi, governanti e virus: il meglio è a portata di mano. Ci serve pensare che altrove si possa realizzare l’impossibile».
E lei comunque, come direbbe Mara Venier, è ancora qua! «L’attore comico per età e mentalità spesso si blocca, si ferma. Resta sospeso in una dimensione strana, in bilico fra ciò che è stato e ciò che è. Non è solo questione di tempo. Il mio personaggio invece è riuscito in qualcosa che io stesso trovo sorprendente: ha passato il testimone al figlio e poi al figlio del figlio. Generazioni cresciute con Cipollino, mi fanno sentire un sopravvissuto».
Bello, no? «C’ho l’ansia. Ho paura di finire anche io».
Clint Eastwood dimostra che anche a 90 anni si può fare cinema. «E se dovessi fermarmi? Io sento il peso di dover lavorare perché da me dipendono tante persone. Sono il capo famiglia e il mio mestiere consente a tutti i miei cari di sentirsi al sicuro. Ho perso il papà da giovane e ho imparato da subito a sobbarcarmi tutto. L’ho sempre fatto con piacere, ma adesso ho dei timori che prima non avevo. Intorno a me c’è un mondo che mi protegge, lo so, ma al contempo sento che mi imbriglia».
Le sue figlie evitano che commetta errori di valutazione che potrebbero costarle cari. È naturale. «Senta, se si riferisce alla maldestra conclusione della mia relazione con la signora De Nardis, io voglio ribadire che con lei ho vissuto tanti e lunghi momenti di felicità».
E di infelicità. Ma invece Irene Fornaciari che fine ha fatto? Si parla di un vostro ritorno di fiamma. «Le dissi chiaramente che Irene sarebbe rimasta nella mia vita quando le rivelai che ci eravamo lasciati. Era troppo preziosa per perderla».
Mi spieghi cosa prova oggi per Irene. «È un sentimento forte, che certamente è mutato rispetto all’infatuazione iniziale. Lei ha attraversato un suo momento difficile e magari io non ho saputo decifrarlo adeguatamente. Fatto sta che abbiamo sempre continuato a sentirci, a ridere insieme, a vederci quando si poteva. Con garbo, con rispetto, con buon senso e reciproca comprensione. Lei ha attraversato le sue fragilità e ne è uscita trasformata».
Ne parla da uomo innamorato. «Mi ha colpito la sua evoluzione oltre che trasformazione, certamente mi seduce la sua capacità di cambiare. Le donne fra i 40 e i 50 anni si trovano inevitabilmente a fare i conti con le loro aspettative, ma una volta pacificate, sono fantastiche: sanno cosa vogliono e come lo vogliono».
Quindi? «Vorrei che venisse a vivere con me. Che stesse al mio fianco dalla mattina alla sera, che condividesse i miei giorni e i miei perché. Non voglio continuare a fare il pendolare, voglio una serafica quotidianità da condividere con le mie figlie, con i miei affetti».
Mi risulta che però non corra buon sangue al momento fra di loro. «Le ragazze mi lasciano apparentemente libero di fare ciò che desidero: ma poi al dunque non è davvero così. Non vogliono sapere le cose, non vogliono farne parte. Ma per me la felicità non può essere senza tutto il mio circo. Possibile che sia così difficile comprendere che Cipollino ha bisogno di amore? Nonno, padre, fratello, attore… io sono Massimo e voglio ancora amare».
Sabina Donadio, Oggi.it