Ieri nella serata con Baudo&Rovazzi scelti i due giovani che andranno all’Ariston
Però insieme sono la coppia televisiva più imprevedibile. La leggenda e l’emergente: Pippo Baudo è alto il doppio di Fabio Rovazzi e ha il quadruplo della storia (tra poco per lui saranno 60 anni di Rai) eppure insieme funzionano.
Ieri sera su Raiuno hanno portato a casa la prima puntata di Sanremo Giovani, la novità festivaliera di quest’anno: due prime serate per selezionare i due vincenti tra le 24 nuove proposte. Uno per sera. Saranno loro a completare la lista dei 24 Big di un Festival che non avrà più la categoria «giovani» e torna quindi allo spirito dei primi Sanremo, nei quali tutti giocavano alla pari (memorabile quello del ’70 con il debuttante Ron che sfidava un gigante come Adriano Celentano, poi vittorioso). E non a caso il Sanremo Giovani va in onda proprio da dove è partito il Festival negli anni Cinquanta, ossia la piccola sala per circa trecento posti del teatro dell’opera del Casinò. Un piccolo gioiello nascosto di fianco alle sale da gioco. Da qui Nunzio Filogamo salutava gli amici vicini e lontani, qui Claudio Villa battagliava con gli «strillatori» come Mina o Little Tony. L’anima del vecchio festival. A proposito, ieri sera sono stati annunciati anche i primi 11 Big (il Volo, Zen Circus, Loredana Bertè, Irama, Nek, Paola Turci, Ghemon, Simone Cristicchi, Motta, Ultimo, Anna Tatangelo) così stasera si completerà tutto il cast del Festival 2019 che andrà in scena all’Ariston dal 5 al 9 febbraio. E così, di primo acchito e senza aver ascoltato ancora i brani, sembra una fotografia del pop di questo tempo, con meno rap di quanto si ascolta in radio.
E i giovani? Ieri sera sono sfilati uno dopo l’altro, rapidissimi ed emozionati. Federica Abbate e Andrea Biagioni hanno forse dimostrato di avere una marcia in più, con brani ben strutturati che portano bridge e ritornelli vincenti. Però, almeno ieri sera, si è capito che il mondo dei giovanissimi rapper è sempre più lontano dall’idea di Sanremo e dal mondo che rappresenta. Non si candidano, non vogliono partecipare. Un problema che nei prossimi anni dovrà essere affrontato per evitare che il Festival diventi marginale nell’orologio del pop. Intanto sei partecipanti a Sanremo Giovani parteciperanno a Sanremo Giovani Mondo, un tour in sette capitali in cinque continenti, come ha spiegato l’altro giorno Claudio Baglioni. «Il Festival di Sanremo è il colosso della musica», ha concluso l’altro giorno il dittatore artistico. Un colosso da esportare, appunto. Provando a svecchiare l’idea della musica italiana esclusivamente legata al bel canto e a stilemi del ‘900.
Paolo Giordano, il Giornale