Adriano Celentano contro conduttori e talk: «Sono i maggiori responsabili dell’odio». L’allusione a Costanzo

Adriano Celentano contro conduttori e talk: «Sono i maggiori responsabili dell’odio». L’allusione a Costanzo

Conduttori e talk: Adriano Celentano ha scelto i suoi canali social per attaccare la tv che non gli piace. Si firma L’Inesistente, il tuttora Re degli ignoranti (le definizioni sono sempre sue). Un lungo post, maiuscole comprese, che è un’invettiva su come vengono costruiti oggi i talk show. Conduttori e interlocutori che secondo l’Inesitente (anche Molleggiato all’occasione) non favoriscono un dibattito, ma sono sempre più responsabili di una comunicazione che non aiuta lo spettatore. «Dal comando supremo di Provocata-Pandemia è stato emesso un nuovo Bollettino di guerra, il quale ci informa che il vero pericolo dei contagi, oggi come oggi, sembra non dipendere tanto dal Virus, quanto da certi Insidiosi esseri chiamati Interruttori. Essi si presentano come ospiti sotto forma di esseri umani pronti a distribuire la loro rabbia (molto spesso con la bava alla bocca) nei vari talk show».

«Il capostipite di questi distributori di Odio»

Celentano se la prende con chi secondo lui è il responsabile primo della deriva odierna: «Il capostipite di questi distributori di Odio, non voglio fare il nome altrimenti non viene radiato (frase che non sembra centratissima, ndr), è un tipo grassottello coi baffi non sempre tagliati bene». Il riferimento — comunque fuori luogo l’accenno al peso — sembra colpire Maurizio Costanzo. E l’ipotesi è corroborata da anni di reciproco non amore. Costanzo — che in passato aveva definito Celentano «predicatorio e presuntuoso» — aveva duramente criticato anche l’ultimo show in tv (Adrian), «un varietà un po’ sghembo e, comunque, lontano dai gusti del pubblico attuale… dove, sostanzialmente, manca un perché lo spettatore debba vedere Celentano». Vecchie ruggini. Già 20 anni fa Celentano aveva accusato Costanzo (e Fazio) di «essere servi». Il giornalista ricordava: «Non ho più rapporti con Adriano Celentano, che si offese quando definii qualunquista una delle sue uscite, né con Nanni Moretti, che si stupiva fossi un simbolo della lotta alla mafia. Per il Molleggiato mi dispiace; per Moretti non me ne frega niente».

«Per condurre una trasmissione ci vuole Competenza»

Identificata «l’origine del Male», Celentano prosegue e parla di «individui chiamati apposta per parlare sopra a chi (con pacatezza) dice cose sensate, in modo che L’onda Nera dell’Odio sgorghi come un fiume in piena nelle case degli italiani. Ma i veri responsabili di questo grave Innesto che sta mettendo a dura prova la pazienza degli italiani, sono i Conduttori. Andrebbero licenziati — Tutti in tronco — sia maschi che femmine. Non ci vuole tanto per capire che sono proprio loro i Maggiori responsabili di tutto questo Odio che invade le strade. È chiaro che non lo fanno apposta. La loro è solo Pura ignoranza. Pericolosa, ma ignoranza. E io che sono il Re ne conosco bene la materia. Ma loro no. Perché ignorano completamente il fatto che per condurre una trasmissione ci vuole Competenza. Poveri ignoranti che non siete altro… è questa la vostra disgrazia». Quindi conclude con quello che per alcuni è un auspicio, per altri una minaccia: «Ecco perché, sempre di più, sto maturando l’idea di tornare in televisione. Perché la vostra non è televisione. La vostra è solo un misero schermo scolorito, pieno di voi stessi. Per fare televisione bisogna essere rock.. e voi purtroppo siete lenti».

Renato Franco, corriere.it

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