Watchmen, Alan Moore contro la serie TV di Damon Lindelof

Watchmen, Alan Moore contro la serie TV di Damon Lindelof

Il co-creatore della serie a fumetti prende le distanze dal recente adattamento televisivo. “Non voglio avere niente a che fare con te o con il tuo show”, disse Moore rispondendo a una lettera dello showrunner della HBO. Quest’ultimo era consapevole che rapportarsi con Moore sarebbe stato molto difficile, dato che parliamo di una figura notoriamente spinosa e riservata

Alan Moore riconferma ciò che già da anni dichiara: lui non vuole avere nulla a che fare con gli adattamenti dei suoi lavori.
Per questo motivo, il co-creatore di Watchmen (Alan Moore, appunto) prese le distanze dal progetto di Damon Lindelof, ossia la serie televisiva del 2019 ispirata al suo fumetto omonimo.
“Non voglio avere niente a che fare con te o con il tuo show”, scrisse Moore rivolgendosi direttamente a Lindelof, che l’avrebbe interpellato per alcuni dettagli dello show. Lindelof aveva già detto che rapportarsi con Moore sarebbe stato molto difficile, dato che parliamo di una figura notoriamente spinosa e riservata.

In occasione del TCA del 2019, Lindelof aveva rassicurato i fan della serie con la seguente promessa: “Non abbiamo intenzione di pasticciare”.

Si riferiva al fatto che la sua serie non voleva tradire quella a fumetti omonima, pubblicata in 12 numeri dal 1986 al 1987.

MOORE NON VUOLE AVERE A CHE FARE CON GLI ADATTAMENTI DELLE SUE STORIE

Già da molto tempo Moore ha messo le cose in chiaro: non intende avere niente a che fare con qualsiasi adattamento delle sue storie. In una recente intervista concessa a GQ, ha ammesso anche di non averne nemmeno mai visto uno, compresa la serie Watchmen di Lindelof. “Sarei l’ultima persona a voler assistere a un adattamento del mio lavoro”, ha detto a GQ.

In linea con questa sua volontà, Moore non è stato menzionato in nessuno dei materiali stampa della HBO per la serie. Soltanto il nome di Dave Gibbons compare come co-creatore.

Tempo fa lo showrunner della serie si è aperto un po’ sulla difficoltà di comunicazione tra lui e Alan Moore, però non ha comunque voluto entrare nel dettaglio. Invece ci è entrato Moore, che nell’intervista appena uscita su GQ descrive minuziosamente le sue interazioni con Damon Lindelof.

MOORE HA RACCONTATO A GQ DI AVER RICEVUTO UNA LETTERA DA LINDELOF

Secondo il co-creatore di Watchmen, Lindelof gli avrebbe inviato una lettera autoironica che tentava di predire le lamentele di Moore mentre lui cercava di stabilire un contatto, per non dire una collaborazione. “Caro signor Moore, io sono uno dei bastardi che stanno attualmente distruggendo Watchmen“, con queste parole iniziava la missiva, secondo quanto riporta Moore.

“Non è stata la migliore apertura”, ha osservato Moore. “È andato avanti attraverso un sacco di […] divagazioni nevrotiche. ‘Può almeno dirci come si pronuncia Ozymandias?’ Ho risposto con una risposta molto brusca e probabilmente ostile dicendogli che avevo pensato che la Warner Bros. fosse consapevole del fatto che loro e i loro dipendenti non avrebbero dovuto contattarmi di nuovo per nessun motivo”, spiega a GQ Alan Moore.

I MOTIVI PER CUI ALAN MOORE NON VUOLE AVERE A CHE FARE CON GLI ADATTAMENTI DEI SUOI LAVORI

Alan Moore ha continuato ai microfoni di GQ con le seguenti parole: “Ho spiegato che avevo rinnegato il lavoro in questione, e in parte era perché l’industria cinematografica e l’industria dei fumetti sembravano aver creato cose che non avevano nulla a che fare con il mio lavoro, ma che sarebbero state associate a esso nella mente del pubblico. Ho detto: ‘Guarda, questo è imbarazzante per me. Non voglio avere niente a che fare con te o il tuo spettacolo. Per favore, non disturbarmi più’”.

Non sorprende quindi che Moore non abbia mai visto Watchmen né nessun altro progetto di Hollywood basato sulle sue opere.


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