Amazon Prime Video, versando circa 80 milioni di euro all’anno, si è portata a casa i diritti per trasmettere in esclusiva, su tutte le piattaforme, le 16 migliori partite del mercoledì di Champions League e la finale di Supercoppa europea di calcio per il triennio 2021-2024 (pacchetto A2). Se, come promesso, terrà per sé tutti i diritti (sarà curioso vedere un soggetto come Amazon organizzare in Italia i pre e post partita, ingaggiare telecronisti, seconde voci, bordocampisti, esperti e commentatori) questo significa che i 17 match all’anno non saranno disponibili sui canali tv tradizionali in chiaro o in pay. E poiché Amazon, per il momento, non ha un business orientato alla raccolta pubblicitaria, ciò comporta che gli investitori pubblicitari (quasi tutti del settore auto) che finora avevano trovato uno sbocco interessante in prima serata nei mercoledì di Champions (su Sky, su Mediaset e prima su Rai) o risparmieranno una quarantina di milioni di euro all’anno in pianificazioni, o dirotteranno questo bottino verso altri spazi disponibili sulla tv free o pay.
La Uefa, tuttavia, ha sia un interesse relativo agli introiti diretti da diritti tv, sia vuole tutelare la visibilità della competizione sportiva, nell’interesse degli sponsor. Per questo, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, l’agenzia svizzera Team, che si occupa della vendita dei diritti tv per conto della Uefa, ha molto lavorato per coinvolgere Mediaset nella gara per i diritti dei 16 migliori match del martedì (pacchetto A1), assegnando al Biscione i diritti in chiaro per una cifra attorno ai 43 milioni di euro annui, e provando poi a cedere a Sky, per meno di 40 milioni di euro, i diritti pay e ott di questo pacchetto. Sempre Sky, inoltre, dovrebbe portarsi a casa il terzo pacchetto B di 104 incontri in esclusiva su tutte le piattaforme, per poco più di 100 milioni di euro.
C’è, infine, il discorso della finale di Champions league, i cui diritti sono stati messi in palio dalla Uefa in un quarto pacchetto C: e pure qui dovrebbe vincere Mediaset, che ha fatto una offerta. Ricordando sempre che per legge, in Italia, le semifinali e la finale di Champions League devono comunque andare obbligatoriamente in chiaro se ci sono in campo squadre italiane. Alla fine dei giochi, quindi, la Uefa dovrebbe portare a casa una cifra simile a quella del triennio precedente, dove Sky si era aggiudicata tutti i diritti per il periodo 2018-2021 versando circa 270 milioni all’anno.
Quanto agli altri competitor, Dazn (che ha rilevato la gran parte dei pacchetti Champions in Germania), dopo aver partecipato alla prima fase di offerte, si è defilata in sede di rilanci. La Rai, invece, ha deciso di non partecipare al bando Champions (e d’altronde in Europa non c’è nessun servizio pubblico che trasmette le partite di Champions), mentre farà il possibile per acquisire i diritti tv dei Mondiali di calcio in Qatar 2022, la cui asta si aprirà in sede Fifa nel gennaio 2021.
Claudio Plazzotta, ItaliaOggi