Raccontare un momento particolare nella storia della musica italiana, dal 1993-94 alla fine degli anni Novanta, l’età dell’oro come l’ha definita lui stesso: Mauro Ermanno Giovanardi con questo obiettivo ha inciso “La mia generazione“, disco di 13 brani di artisti dell’epoca, Afterhours, Marlene Kunz, Subsonica, Neffa, Casinò Royal e tanti altri, reinterpretati. “E’ stata una stagione irripetibile, tutti noi che arrivavamo da un’esperienza più alternativa abbiamo capito quanto fosse importante e necessario cantare in italiano e farci comprendere. C’era voglia probabilmente di questo cambiamento, anche il fatto che da poco fosse successo Mani Pulite, la società civile aveva voglia, una congiunzione astrale favorevolissima”. Giovanardi ripercorre con la sua voce un punto di svolta per quel gruppo di artisti, che in un lampo da pochi fan passarono al grande pubblico e all’interesse delle major, simboleggiato dal primo posto in classifica di “Tabula rasa elettrificata” dei Csi esattamente 20 anni fa. “Ho cercato di raccontarla scansando retorica o nostalgia, il ricordo, il come eravamo bravi, è un omaggio vero”. La scelta delle canzoni non è passata solo dai pezzi preferiti di quel repertorio, piuttosto da quelli che gli fossero più aderenti nei testi. Ci sono, tra le altre, “Aspettando il sole” di Neffa a “Lieve” dei Marlene Kuntz, “Non è per sempre” degli Afterhours, “Forma e sostanza” dei Csi, “Lasciati” dei Subsonica, “Cieli neri” dei Bluvertigo. “Per sottolineare che non è un disco di cover ma ho voluto fare delle versioni perchè ci avrei messo una settimana, e sei mesi di inediti, ci ho messo invece più di un anno. Ogni pezzo doveva sembrare mio”. In 4 canzoni Mauro Ermanno Giovanardi duetta con i colleghi, ma non nei loro brani: Rachele Bastreghi dei Baustelle, considerati i “figli illegittimi” di quella generazione musicale, Samuel dei Subsonica, Emidio Clementi dei Massimo Volume con Cristiano Godano dei Marlene Kuntz e Manuel Agnelli degli Afterhours, che vent’anni dopo fa il giudice a X Factor. “Fare quella cosa non è semplice come diceva Jannacci ‘La televisiun la g’ha na forsa de leun’. Non so se puoi cambiare le cose dall’interno ma lui sicuramente può con il bagaglio culturale e l’esperienza che ha”. Il tour di “La mia generazione” parte , nel cassetto restano canzoni che potrebbero riservare delle sorprese, come un ritorno a Sanremo ma stavolta da solista. “Ci andrei se avessi una canzone che parla della mia generazione. Chissà … “
il Sole24ore