Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, ovvero l’azionista di controllo di Tv2000, ha le idee piuttosto chiare sulla mission del canale televisivo. E, nell’enunciarle, non perde occasione per tirare stoccate a tutte le altre tv: «Tv2000 guarda la realtà con gli occhi del Vangelo, che non sono occhi bigotti né affetti da insopportabile strabismo. Da noi lavorano professionisti della tv che non puntano né sulla paura né sulla banalizzazione. E, al di là di gente pigra mentalmente e che ama uno stato di perenne vedovanza, il modo in cui Tv2000 maneggia Papa Francesco non è servile né strumentale. Accompagna gli spettatori alla adesione devotiva verso il messaggio del Papa».
Ci sono cinque linee editoriali da seguire: «Tv2000 deve investire sempre di più per costruire un mondo meno cinico e baro. Poi non deve mai essere occasione di disgustoso spettacolo e vergognosa pruriginosità. Al terzo punto, deve raccontare la vita vera, faticosa ma bella e degna sempre di essere vissuta fino in fondo. Quindi deve smontare i luoghi comuni pigramente coltivati e messi in rete. Tipo quelli su una Chiesa cattolica italiana fatta per bande contrapposte. Infine, Tv2000 deve saper spiegare senza piaggeria quante potenzialità ci sono in questo tornante della nostra storia. È un tempo bello, il nostro, e non ci servono mezze figure dello spettacolo (chissà a chi pensava? ndr) che da noi dicono certe cose e poi ricorrono ai social e ai nickname per dire il contrario».
Italia Oggi