L’attrice che è ora al cinema al fianco di Ryan Gosling e Chris Evan nell’action movie di Netflix “The Grey Man” parla del fatto che non è necessario avere una James Bond donna ma semmai ruoli sostanziali e significativi per le attrici. Ana de Armas ha recitato nell’ultimo capitolo della saga spy, “No Time to Die”, con un ruolo ruba-scena: quello del misterioso personaggio di Paloma. La diva non sa chi dovrebbe sostituire Craig nel ruolo di Bond, ma sa una cosa: non dovrebbe essere una donna
Ana de Armas si è aperta durante un’intervista con il Sun, dicendo – in esclusiva per il quotidiano inglese – che oggi non è necessario avere un film di 007 con protagonista una James Bond al femminile ma semmai servono ruoli sostanziali e significativi da riservare alle attrici.
La diva non sa chi dovrebbe sostituire Daniel Craig nel ruolo di James Bond, ma sa una cosa: non dovrebbe essere una donna. L’attrice che è ora è al cinema al fianco di Ryan Gosling e Chris Evan nel film action di Netflix “The Grey Man” ha recitato nell’ultimo capitolo della saga spy, “No Time to Die”, con un ruolo ruba-scena: quello del misterioso personaggio di Paloma. Il suo discorso è relativo ai ruoli femminili che fanno parte dal franchise di 007, d’accordo, ma comunque vale in generale, anche al di fuori della saga di Bond.
De Armas, 34 anni, vorrebbe che i ruoli delle donne nel franchise venissero “portati in vita in un modo diverso”. Si è aperta sulla questione in occasione dell’intervista rilasciata a Grant Rollings, giornalista del Sun.
“Ha rubato la scena come agente segreto vestito in modo slanciato in No Time To Die dell’anno scorso, ma ciò non significa che l’attrice Ana de Armas pensi che il ruolo di 007 dovrebbe essere assegnato a una donna. Dice anzi: ‘Non c’è bisogno di un Bond femminile”, scrive Rollings sul Sun.
LE PAROLE DI ANA DE ARMAS
L’attrice che si è calata nei panni di Paloma nel film “No Time to Die” ha detto in un’intervista rilasciata al quotidiano The Sun quanto segue: “Non c’è bisogno di un legame femminile. Non dovrebbe esserci alcun bisogno di rubare il personaggio di qualcun altro[…]”.
De Armas spiega che le piacerebbe vedere i ruoli femminili esistenti nel franchise un po’ più consistenti. “Quello che vorrei è che i ruoli femminili nei film di Bond, anche se Bond continuerà a essere un uomo, prendessero vita in un modo diverso”, ha detto, aggiungendo: “Vorrei che [ai ruoli femminili] venisse assegnata una parte più sostanziale e maggior riconoscimento”.
Il pensiero di Ana de Armas è condiviso da molti e, come lei stessa sottolinea, potrebbe rivelarsi più interessante rispetto allo stravolgimento totale delle cose, presentando per la prima volta una spia 007 in versione femminile.
La prospettiva che propone si rivela allettante per i tantissimi fan che chiedono a gran voce uno spin-off dedicato alla sua Paloma.
“Molti hanno ritenuto che la sua battuta di partenza nel film – ‘La prossima volta rimani più a lungo’ – dovrebbe applicarsi davvero, a se stessa. Ma l’attrice cubana non avrà visto tutti i plausi sui social, perché ha voltato le spalle a Twitter e Instagram”, sottolinea Grant Rollings sul Sun.
ANA DE ARMAS ANCHE IN “THE GREY MAN” NON È LA SPIA PROTAGONISTA
L’attrice non è la protagonista principale nemmeno nel nuovo film action in cui recita. “The Grey Man”, la pellicola di Netflix appena uscita al cinema e in arrivo il 22 luglio sul servizio di streaming video ha come protagonisti due uomini: Ryan Gosling e Chris Evans. Proprio come una Bond Girl, anche in questo caso de Armas è una “Grey Man Girl”: affianca la spia buona, ossia l’agente della CIA sotto copertura interpretato da Ryan Gosling.
Il personaggio di de Armas è l’agente della CIA Dani Miranda, una professionista che riesce a fare a pezzi cattivi e a dare del filo da torcere a tutti gli uomini del film, mentre aiuta l’agente sotto copertura Six. Però non è la protagonista, ecco.
Il cast stellato comprende anche Regé-Jean Page di Bridgerton e Billy Bob Thornton.
Come i suoi co-protagonisti maschi, Ana vuole rendere reali quelle sequenze ad alta energia eseguendo quante più acrobazie possibili. “È fantastico avere un doppio che faccia le cose pericolose per te, ma c’è qualcosa lì dentro di cui ti senti capace” ha affermato al Sun. “E tu dici, ‘Posso farlo. Fammelo fare. Fammi provare'”. Per The Grey Man Ana si è allenata molto con le armi. Però ripetiamo: anche in questo caso la donna sta nelle retrovie del set, purtroppo…
RUOLI DA PROTAGONISTA FEMMINILE SOLO SE STRETTAMENTE NECESSARIO (TIPO IL BIOPIC DI MARILYN)
Ana de Armas può vedersi assegnare ruoli da protagonista nei film che raccontano di personaggi femminili, per esempio l’interpretazione di Marilyn Monroe nel film biografico “Blonde” non poteva che avere una protagonista femminile. È lei per l’appunto a calarsi nei panni della bionda più famosa della storia, in un biopic che “scioccherà sicuramente molti spettatori di Netflix, poiché conterrà una scena di stupro”, sottolinea il Sun.
Il regista Andrew Dominik ha dichiarato: “È un film impegnativo. Se al pubblico non piace, questo è un problema del pubblico. Non ci stiamo candidando a cariche pubbliche”.
Mentre la pandemia ha ostacolato molte carriere, quella di Ana è fiorita: “Sento che durante il Covid in realtà non ho smesso di lavorare affatto”. Eppure mentre stava lavorando a “No Time To Die” le restrizioni di viaggio le hanno impedito di tornare a Cuba, dove suo padre Ramon soffriva a causa di una malattia .
Nata nella capitale cubana L’Avana, Ana de Armas è cresciuta in una piccola città sulla costa dell’isola prima di trasferirsi in Spagna all’età di 18 anni per perseguire il suo sogno: recitare. Otto anni più tardi si è trasferita nella capitale del cinema, Hollywood. Ed è lì che la sua carriera è decollata. Si spera che il suo enorme successo porti all’avverarsi dei suoi sogni, quelli relativi a ruoli femminili migliori. Sia nei film di 007 sia nel cinema in generale.
NON È SOLO DE ARMAS AD AFFERMARE CHE 007 DOVREBBE CONTINUARE A ESSERE UN UOMO
Ana de Armas ha avuto l’onore di recitare al fianco di Daniel Craig nell’ultimo capitolo della saga in cui è presente l’attore-sinonimo di 007.
“No Time to Die” segna l’addio definitivo di Craig all’epopea di spionaggio. Ora ci sono speculazioni dilaganti relative a chi verrà scelto per raccogliere il prestigioso testimone. Chiaramente sono state avanzate anche ipotesi su un’inversione di tendenza, seguendo l’esempio di “Ghostbusters”: perché non scegliere una James Bond donna? Quindi una Jaime o Jamie Bond, ecco.
De Armas non è la sola ad affermare che il ruolo dovrebbe continuare a essere maschile.
Barbara Broccoli, produttrice di lunga data del popolare franchise di 007, in precedenza aveva espresso dubbi sull’eventualità di un protagonista di genere diverso da quello maschile. “Bond è un maschio”, ha detto a Barbara Broccoli in un’intervista rilasciata al quotidiano inglese The Guardian nel 2018. “È un personaggio maschile. È stato scritto come un maschio e penso che probabilmente rimarrà come un maschio. […] E va bene. Non dobbiamo trasformare i personaggi maschili in donne”, ha aggiunto Broccoli.
Proprio la produttrice della saga di 007 è stata quella che prima di tutti ha tirato in ballo la necessità di creare più personaggi femminili, al di fuori del protagonista maschile.
“Creiamo più personaggi femminili e rendiamo la storia adatta a quei personaggi femminili” aveva intuito Barbara Broccoli già nel 2018.
ANCHE ROSAMUND PIKE LA PENSA COSÌ
Nel 2018, dopo le considerazioni di Barbara Broccoli affidate al Guardian, si è espressa anche l’attrice Rosamund Pike, dicendo sostanzialmente la stessa cosa. “Penso che il personaggio di James Bond sia un uomo. Perché non fare una vera e propria agente femminile?”, queste le parole dell’attrice che nel 2002 ha recitato nel ruolo di Bond Girl in “Die Another Day” del 2002. Pike esprime quindi sentimenti simili a quelli della produttrice Barbara Broccoli e a quelli dell’attrice Ana de Armas.
Comunque una decisione relativa alla sostituzione di Craig sarà con ogni probabilità molto lontana. Il mese scorso Broccoli ha detto a Deadline che la produzione del nuovo film avrebbe richiesto almeno due anni, se non di più. E aveva aggiunto che al momento “nessuno è in lizza” per la parte. Né donna né uomo.