Tutto esaurito a San Siro per il ‘Cremonini stadi 2018’
“Il mio abbraccio al pubblico, lungo tutto un tour”. L’abbraccio è quello metaforico e rappresentato dalla forma del palco con cui Cesare Cremonini ha scelto di correre, cantare e suonare (chitarra e pianoforte per due set in acustico) nei suoi stadi, quelli delle quattro date live che oggi hanno fatto tappa a San Siro per la prima ufficiale del tour, dopo la data zero di qualche sera fa a Lignano. “Quello che porto in scena durante questi concerti – ha detto Cremonini prima di salire sul palco – è quello per cui ho lavorato fino ad oggi, il punto d’arrivo che sogno da quando ero ragazzino. Anche i concerti nei palazzetti li ho sempre fatti come se si trattasse di live negli stadi”.E in uno stadio, quello milanese di San Siro, le canzoni del cantautore bolognese oggi hanno fatto registrare il sold out (annunciato ufficialmente in giornata), così come era stato per la data zero e così come è già stato annunciato per la tappa di Bologna al Dall’Ara (il 26), dove Cesare giocherà in casa e potrà contare su un tutto esaurito fatto registrare già da tempo. Di biglietti, invece, ne rimangono ancora per l’Olimpico di Roma, in programma per questo sabato. “Sono arrivato negli stadi e ho tutta l’intenzione di rimanerci – ha confessato la voce delle nuove ‘Possibili scenari’ e ‘Kashmir Kashmir’, i primi due brani in scaletta nel concerto, dopo l’introduzione strumentale di ‘Cercando Camilla’ – anche perché mi ci sono trovato subito a mio agio. Anni fa ho scelto la strada dei grandi eventi live, senza però venire mai meno alla centralità delle canzoni. Il palcoscenico è qualcosa che nessuno ti insegna, ma che ad un certo punto cominci a desiderare per una necessità di rendere felice qualcuno, mostrando quello che sai fare meglio”.Vent’anni di canzoni e di carriera discografica raccontati nel corso di un concerto, attraverso un percorso fatto di canzoni, perché loro, le canzoni, sono il centro del pensiero per Cremonini Cesare da Bologna. Da ‘Padremadre’ fino al saluto di ‘Un giorno migliore’, lungo le epoche musicali e le età diverse del cantautore: da ‘Latin lover’ dall’album ‘Bagus’ a ‘Figlio di un Re’ da ‘Il primo bacio sulla luna’. E poi ancora i racconti in note di capitoli discografici come ‘Logico’ (‘Logico#1’ e ‘Greygoose’), ‘La teoria dei colori’ (‘Il comico’ e ‘La nuova stella di Broadway’), oltre alle imprescindibili ’50 Special’, ‘Marmellata #25’ e tante altre, fino alle più recenti ‘Poetica’ e ‘Nessuno vuole essere Robin’. “Faccio concerti perché faccio i dischi – ha spiegato Cremonini – e cerco di fare dei grandi tour dopo aver pubblicato grandi album. Anche negli stadi resto sempre un autore di canzoni, che lavora con tanto sacrificio.Fare un grande spettacolo non significa mettere da parte il lato artistico o discografico, ma è piuttosto la ciliegina sulla torta di tutto il lavoro fatto prima”. Una carriera, quella di Cremonini, cominciata all’insegna dei successi e dei grandi numeri con i Lunapop, seguiti poi dalla scelta solista e da una carriera live coltivata nel tempo e con un preciso obiettivo, quello degli stadi. “Il nemico principale dei grandi live – ha confessato Cremonini – è il proprio ego, perché rischi di perdere la brocca, di dimenticare chi sei e quello che volevi dimostrare con i tuoi dischi. Gli stadi sono qualcosa che mi sono sudato e sono arrivati nel momento giusto, adesso che posso suonarci portandoci tutto il mio percorso”.
Ansa