Gabriel Garko: “Mi hanno dato della mign…, ora parlo io”

Gabriel Garko: “Mi hanno dato della mign…, ora parlo io”

Volente o nolente, negli ultimi mesi Gabriel Garko è stato costantemente al centro delle cronache. Per un periodo il bell’attore era sparito dai radar, fuori dalla tv e dalle dinamiche che fanno rumore, concentrato su altri progetti lavorativi. Poi è arrivato il Gf Vip, il suo intervento in difesa di Rosalinda Cannavò con annesso coming out fatto ma non esplicitamente in attesa della successiva puntata di Verissimo. Sono seguite le numerose ospitate in televisione e le interviste sui giornali che contano, fino ad arrivare alle convocazioni in procura per il caso della morte di Teodosio Losito. E ancora, Gabriel Garko è stato coinvolto anche in un altro caso di cronaca giudiziaria nel cosiddetto affare delle petrol-mafie. Mesi intensi per Gabriel Garko, che però ora si è stancato e ha deciso di mettere a tacere le voci con un’intervista al settimanale Chi.

I nuovi progetti di lavoro

“Sono giorni che lavoro incessantemente, che mio papà non sta molto bene e che il mio nome riempie le pagine dei giornali. Ciononostante sono sereno, ma non nascondo che non è facile sopportare questa gogna mediatica”, ha sbottato il bell’attore torinese, che si prepara a tornare sul set con un progetto di respiro internazionale. “Sto vagliando diverse proposte e a breve inizieranno le riprese di un film dove reciterò assieme a Nicolas Cage, Eric Roberts e John Malkovich. I cliché che un attore omosessuale smetta di lavorare non hanno più motivo di esistere”, ha raccontato al settimanale Chi con un certo orgoglio.

Il caso Losito

Ma il ritrovato successo sul lavoro non gli può far dimenticare gli ultimi mesi, forse anni, della sua vita, vissuti sulle montagne russe tra accuse, insinuazioni e illazioni. “Ho detto a chi di dovere tutta la verità”, ha spiegato Gabriel Garko al giornalista riferendosi al caso di Teodosio Losito, che ha per lui riaperto un capitolo che credeva chiuso. L’attore non ha voglia di parlare ancora di questa vicenda: “Non ho altro da aggiungere e spero che presto, nel bene o nel male, si faccia luce su questa brutta vicenda. È assurdo che la vita mi riporti, in continuazione, al passato quando io ho solamente voglia di guardare avanti”.

Il coming out

Garko ha tanta rabbia dentro, gli sono stati rivolti gli epiteti peggiori e lui raramente ha voluto replicare, per non dare adito a ulteriori speculazioni: “Negli anni mi hanno dato dell’attore di serie B, della “mignotta”, del rifatto, del gay per convenienza. È assodato che il mio personaggio venga sempre visto in un altro modo e me ne accorgo ogni qual volta incontro qualcuno. È oramai un classico la frase: ‘Ti facevo diverso'”. E proprio sul suo coming out, avvenuto in diretta televisiva, Gabriel Garko si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Massimo Giletti, infatti, ha inserito quel momento tra gli avvenimenti non positivi di un periodo poco piacevole: “Mi ha lasciato sgomento perché in un periodo come questo, dove si discute ogni giorno del ddl Zan contro l’omotransfobia, le parole fanno la differenza. Il mio coming out ha solo migliorato la mia vita”.

Il caso Petrol-mafie

Nel corso dell’intervista c’è spazio anche per affrontare l’ultimo caso di cronaca che lo vede coinvolto, quello relativo ad Anna Bettz, la cantante ed ereditiera accusata di legami con la Camorra per contrabbando di carburanti. “La signora e io ci siamo conosciuti per motivi professionali qualche anno fa. Avrei dovuto girare uno spot pubblicitario che, alla fine, non è mai stato realizzato perché il progetto non mi convinceva. Non c’erano presupposti perché mi accorgessi delle sue frequentazioni e se mai me ne fossi accorto, avrei interrotto ancor prima ogni contatto”.

Francesca Galici, ilgiornale.it

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