Il rocker di Zocca, che dopo varie cancellazioni e altrettante peripezie è riuscito a rientrare in Italia, ha cominciato a raccontare via social la propria reclusione. «È una guerra spaventosa, ma ce la faremo»
Un volo per l’Europa, in Germania. Poi, da Monaco di Baviera, un altro volo, questa volta privato. Infine, casa. Vasco Rossi, che il Coronavirus (e Donald Trump) ha bloccato a Los Angeles per diversi giorni, ha usato Instagram per raccontare l’odissea del rientro. «Sto cercando di tornare in Italia a ogni costo», ha scritto online, pubblicando una foto di sé con il volto coperto da una mascherina nera e una propria dichiarazione di intenti: «Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare». O ad obbedire.
Il Blasco, che dopo varie cancellazioni e altrettante peripezie è riuscito a tornare nella sua Zocca, si è chiuso in casa, osservando ogni norma che il governo, e il suo ultimo decreto, ha prescritto. «Un libro è una consolazione. Il “piacere” è diverso, è un po’ più forte. Con un libro ci vuole anche pazienza bisogna rallentare, entrarci dentro, sforzarsi un po’ ci si deve concentrare: non è come andare a ballare. Però, può darti veramente delle grandi soddisfazioni. Ci si rilassa, ci si arricchisce si ricomincia a ragionare conosci un sacco di cose, capisci; ti senti più sicuro. E sembra di stare in compagnia di qualcuno, di un’altra persona, un’altra mente che di solito è anche stupefacente! Fuori dal comune. E alla fine ti accorgi di sentirti più sicuro. Di affrontare il mondo con un altro sguardo, un’altra consapevolezza», ha scritto su Instagram, pubblicando, a corredo di un’immagine di sé, seduto sul balcone con i piedi nudi e un libro tra le mani, una breve canzoncina. Un pometto con il quale sdrammatizzare quella che, in un post successivo, ha definito una «guerra spaventosa».
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