“Bisogna riaprire immediatamente i teatri, ci sono famiglie che non lavorano da un anno. Mi appello e confido nella razionalità del presidente Draghi. Se non è razionale lui che è un uomo di cifre…!, e punto sulla competenza di questa compagine governativa, o almeno di buona parte. Sono persone preparate e spero capaci. Stiamo a vedere. Stiamo a vedere, perché poi sono i fatti che contano, le azioni concrete”. E’ l’appello che Enrico Montesano lancia, attraverso l’Adnkronos, al nuovo premier Mario Draghi per invocare una immediata riapertura dei teatri, ormai fermi da un anno e in grave crisi.
“Il mondo dello spettacolo è da un anno fermo, un danno economico enorme per le famiglie -è l’allarme del popolare attore romano- soprattutto il teatro dal vivo, è tutta gente che non sa come tirare avanti. ‘Lavoratori’, una parola che non si usa più. Ecco, i lavoratori dello spettacolo non sanno come tirare avanti”. Riaprire “in sicurezza, con le dovute cautele e l’adozione di tutte le misure di sicurezza necessarie -incalza Montesano- Come c’è il pubblico nelle trasmissioni televisive, possiamo metterlo anche a teatro con le stesse garanzie”.
Per mobilitare il mondo dello spettacolo sull’urgenza di riaprire il popolare attore romano lancia un’iniziativa a tutti i suoi attori, e ai lavoratori che hanno collaborato con lui nel corso dei decenni. L’appuntamento è per lunedì 22 febbraio alle 20 davanti al teatro Sistina, di fronte alla targa di Garinei e Giovannini. “Ho lanciato l’appello a tutti i miei attori e collaboratori, che hanno aderito quasi tutti. Non è coinvolto il Teatro Sistina, ma dato che io come decano, dal ’74 al 2006 ho dato il mio contributo a questo glorioso teatro, per ricordare anche Garinei e Giovannini, ci vediamo sotto la targa di Pietro e Sandro, anche per farlo rivivere, perché è urgente riaprire”.
Un doppio messaggio, dunque: “Riaprire i teatri e far rivivere il Sistina, il tempio della commedia musicale italiana, dei grandi show, dei grandi spettacoli, della rivista, italiani”, dice l’attore. Che incalza: “Bisogna riaprire. Non si può dire ‘riaprire’, e poi ‘non riaprite più’. Vediamo cosa è successo con gli operatori e i lavoratori del settore sciistico e alberghiero. E’ un danno profondo, anche psicologico. E questo non si fa. Non è onesto”, conclude.
Ilaria Floris, Adnkronos