Nell’ultima settimana dal 13 al 19 gennaio gli incassi di Tolo Tolo, la pellicola di Checco Zalone, si sono fermati: appena 3,1 milioni di euro (superato dai 5,4 milioni di Me contro te, il film degli youtuber Luì e Sofì), che sarebbero moltissimi per qualunque altro film italiano, ma non per i lavori di Zalone, da cui ci si attendono sempre record.
Il box office complessivo dal 1° gennaio, giorno del debutto in sala, a domenica 19 arriva quindi a quota 44,3 milioni di euro, e, vista la tendenza, si può stimare che il film chiuderà con un botteghino totale attorno ai 46 milioni di euro. Tolo Tolo, quindi, starà abbondantemente dietro sia a Quo vado (2016), che si portò a casa 65,2 milioni di euro, sia a Sole a catinelle (2013) con quasi 52 milioni di euro. Si colloca, invece, davanti a Che bella giornata (2011), primo successo esplosivo dell’attore comico al cinema con i suoi 43,5 milioni di euro di box office.
Perciò Zalone, per la prima volta da quando aveva iniziato la sua avventura sul grande schermo (nel 2009 con Cado dalle nubi, 14,1 mln al botteghino), incassa meno rispetto al film precedente. Ricavi da fenomeno, sia ben chiaro, che pongono Tolo Tolo al quinto posto tra i migliori box office di sempre in Italia (dietro ad Avatar, Quo Vado?, Sole a catinelle e Titanic). Però c’è un segnale, che andrà interpretato. Soprattutto perché, come già raccontato su ItaliaOggi del 14 gennaio, è scaduto il contratto che legava Zalone per cinque film alla casa di produzione Taodue e alla casa di distribuzione Medusa. Il prossimo titolo del comico pugliese, insomma, sarà una vera e propria svolta.
I corteggiamenti verso Pasquale Luca Medici, vero nome di Checco Zalone (il primo nome è Pasquale, e non Luca, come lui ama farsi chiamare), sono già iniziati, e alla finestra ci sono tutti i colossi, da Universal a Warner, da Rai a Vision distribution e, ovviamente, i fin qui sodali di Mediaset. Il 42enne originario di Bari dovrà a questo punto prendere decisioni importanti circa la sua carriera futura (Tolo Tolo, in fase produttiva, è costato 22 milioni di euro), con risvolti imprenditoriali che Medici ha nel proprio dna, non fosse altro per l’attenzione che dedica nei suoi film ai problemi di tasse, permessi, lacci e lacciuoli spesso ostacoli alla libera iniziativa.
Secondo molti, probabile che decida di continuare a farsi distribuire da Medusa (gruppo Mediaset), creando invece una propria società di produzione, controllata al 100% dalla sua famiglia, senza firmare nuove intese con Taodue.
È già attiva la Mzl srl di Bari, il cui amministratore unico è Mariangela Eboli, 43 anni, compagna di Zalone. Opera nella commercializzazione dei diritti delle opere di ingegno nel campo musicale, cinematografico, pubblicitario e dello spettacolo, ed è controllata al 95% dallo stesso Zalone e al 5% da sua mamma, Antonietta Capobianco. La società ha un patrimonio netto di circa 4,3 milioni di euro e, come detto, è amministrata dalla compagna di Zalone, con una retribuzione di 109 mila euro all’anno.
C’è poi un’altra società di Pasquale Luca Medici-Zalone, attiva proprio nel comparto cinematografico. È la Officina 5.1 srl, di Castellana Grotte (Bari), specializzata nella post-produzione cinematografica, video e programmi televisivi. Una piccola realtà da 257 mila euro di ricavi nel 2018, ma che vede Zalone (25% del capitale) in società alla pari al 25% con altre tre figure professionali molto note nell’industria cinematografica: Giuseppe Saponari, storico fonico di Zalone (con lui registrò Siamo una squadra fortissimi, una hit che nel 2006, sull’onda del Mondiale di calcio vinto dalla nazionale italiana, andò in cima alle classifiche di vendita); Fabio Volpentesta, esperto in post-produzioni soprattutto di fiction Rai (da Montalbano alla Porta rossa); Pietro Morana, montatore degli ultimi film di Zalone ma pure, ad esempio, de La dea Fortuna, Benedetta follia, La Befana vien di notte e molti altri.
Saponari, insieme con Pasquale Luca Medici-Zalone e Antonio Iammarino, infine, fa parte della band Gratis Dinner che, quasi in incognito, ha scritto la colonna sonora de Moschettieri del re, ultimo film di Giovanni Veronesi del 2018.
Claudio Plazzotta, ItaliaOggi