Logic è il rapper che nel 2017 ha scritto il brano più importante della sua vita dopo un lungo viaggio in autobus che lo ha portato da Los Angeles a New York, solo che lo ha scoperto dopo molto tempo. Durante il suo tour ha incontrato molti fans e appreso che a molti di loro la sua musica aveva salvato la vita. E così ha pensato di farlo davvero, scrivendo una canzone in cui ha immaginato un dialogo tra un adolescente gay, in preda a una crisi suicida, e un operatore di una rete di prevenzione suicidi. Ma quasi certamente non ha immaginato che un giorno la sua canzone avrebbe fattivamente aiutato molte, molte persone. E invece la sua 1-800-273-8255 (il numero del titolo corrisponde alla linea americana della National Suicide Prevention Lifeline, rete per la prevenzione dei suicidi negli Stati Uniti) scritta in collaborazione con Alessia Cara e Khalid, lo ha fatto, dopo aver totalizzato oltre 430 milioni di visualizzazioni su YouTube. Secondo una ricerca condotta dal British Medical Journal, infatti, pare che il suo brano abbia contribuito ad aumentare esponenzialmente le chiamate alla National Suicide Prevention Lifeline nei giorni successivi alla sua uscita e dopo le esibizioni di Logic agli MTV Video Music Awards e alla 60° edizione dei Grammy.
Secondo i dati riportati dalla ricerca, pare che in concomitanza di quei giorni si siano infatti verificati 245 suicidi in meno rispetto al previsto e che la NSPL abbia ricevuto oltre 9900 chiamate. La causa scatenante? Il testo positivo della canzone, ma anche l’emozionante long form del video in cui il protagonista – interpretato dall’attore Don Cheadle – è un adolescente gay che combatte contro una fase depressiva acuta e continui istinti suicidi.
Uno studio effettuato da Thomas Niederkrotenthaler, professore dell’Università di medicina di Vienna, ha confermato perchè effettivamente Logic è il rapper che ha contribuito a salvare così tante vite: la canzone avrebbe avuto un effetto Papageno – come accadde al personaggio de Il flauto magico di Mozart che pensava al suicidio ma che cambiò idea, ispirato dagli altri protagonisti – in opposizione all’effetto Werther ovvero, semplificando, quando la volontà di suicidio aumenta a seguito di un’intensa copertura mass-mediatica di suicidi. «Le celebrità, ma anche le non celebrità, possono avere un ruolo importante nella prevenzione del suicidio se comunicano come hanno affrontato situazioni di crisi e ideazione suicidaria» ha affermato l’autore dello studio Thomas Niederkrotenthaler.
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