La conduttrice si confessa in esclusiva al settimanale Oggi: “Dalla A alla Z, vi dico proprio tutto di me”. Amori passati (e futuri) compresi…
Barbara D’Urso si racconta al settimanale Oggi come non ha mai fatto prima. I figli, il ricordo del papà, l’amica del cuore, l’inaspettata timidezza, i diari. «Quello che segue è il mio personale alfabeto: le cose che contano per me, quelle che mi danno emozioni e felicità, ma anche dolori e delusioni. Dalla A alla Zeta vi dico proprio tutto di me stessa. Apro il mio cuore alle lettrici e ai lettori di Oggi.
Ma voglio ricordarvi che c’è una lettera che in questo periodo è la più importante di tutte: è la “A” di Attenzione. Cioè attenzione alle regole e rispetto delle norme sulle mascherine e il distanziamento sociale, anche nel periodo delle feste che sta per cominciare. Per uscire tutti insieme da questo incubo»
AMORE – «Qualunque cosa, anche se non ti piace, se la fai con amore ti viene bene. Ma la classifica dei valori nella vita per me è: al primo posto i figli, al secondo a pari merito la famiglia e l’amicizia, che viene prima di qualunque fidanzato. Poi tutto il resto».
ASCOLTI – «Ogni mattina alle 9.56 escono i dati di ascolto delle trasmissioni: sono fondamentali per chi come me lavora nelle tv commerciali. Devi fare grandi ascolti per poi vendere la pubblicità e, ringraziando sempre il pubblico, io di pubblicità ne ho tantissima. È inutile che uno faccia finta di non interessarsene: la mattina io sono in ansia ad aspettare gli ascolti. Diffidate di chi dice che non li controlla, per prima cosa devi fare grandi ascolti e possibilmente battere gli avversari sulle altre reti, sempre».
ANGELICA – «È la mia amica del cuore, siamo cresciute insieme. Quando sono andata via di casa, a 18 anni, lei e la sua famiglia mi hanno accolto come una figlia e una sorella. Angelica è sempre accanto a me, senza di lei io sarei come senza le dita di una mano».
BALERA – «Io ballo sempre. Anche appena sveglia metto la musica e inizio a ballare da sola mentre faccio il caffè o sono sotto la doccia. Il mio corpo si esprime ballando, la mia gioia si esprime ballando, la mia sensualità la esprimo ballando».
BAUDO PIPPO – «È stato uno dei miei maestri. Da lui ho imparato questo lavoro. Mi sento un po’ “una Bauda”: quando lavoravo con lui vedevo come dirigeva tutto, regia, inquadrature, dove faceva sedere il pubblico. Adesso lo faccio io, il conduttore deve avere sempre tutto sotto controllo. E poi, questo è uno scoop, io Pippo l’ho visto in mutande… Una volta sono entrata nel suo camerino per parlare di lavoro e le sarte lo stavano vestendo».
BRASS TINTO – «Lo conosco bene perché Mauro Berardi, il padre dei miei figli, fa il produttore e in quegli anni Tinto era uno dei registi top. Mi propose di fare la protagonista di un suo film, ma Mauro non mi fece nemmeno leggere il copione… Qual era il titolo del film? Giuro che non me lo ricordo».
COMUNISTA – «Votavo per il Partito comunista quando c’era il comunismo, ero di sinistra. Ancora oggi continuo a essere dalla parte del popolo. Se sono ancora comunista? Chiamatelo come volete…».
CAPALBIO – «È il mio posto segreto, magico. Ho una casetta, anche se tutti pensano che abbia il villone, ma non è così. Quel posto mi ha scelta, non ho nemmeno idea di come ci sia arrivata. La casa l’ho chiamata con il nome di mia madre, Vera, perché lì c’è un’energia molto particolare, mi sento protetta».
DOMENICA LIVE – «Uno dei miei due gioielli. Durava cinque ore, tutto in diretta. Quando l’editore mi ha chiesto di condurre anche la domenica sera a me sembrava un po’ troppo: sto in studio dieci ore filate!».
EMOZIONI – «Mi piace molto regalare emozioni, ma soprattutto mi piace viverle. Tutto mi emoziona. Un uomo riesce a conquistarmi solo regalandomi un’emozione».
FAMIGLIA – «La famiglia è per me fondamentale e, come con i miei figli, non la metto mai in mostra. Da sempre ho preso questa decisione. Solo vent’anni fa ho fatto una copertina con i miei figli e due anni fa con mia sorella, bravissima attrice, coprotagonista della Dottoressa Giò dove recitavamo insieme. La mia famiglia è al di fuori dal mio mondo lavorativo».
FRATELLI – «Ho cinque fratelli. Ora sono molto emozionata perché mia sorella Eleonora sta per partorire, divento di nuovo zia. È una nascita che attendo con gioia».
FELICITÀ – «La felicità non esiste, dura pochissimo, esiste la gioia. Non si può essere felici in un mondo dove c’è tutto quello che vediamo e viviamo. Si può essere sereni, puoi provare dei momenti rarissimi di felicità: quando partorisci un bambino o tuo figlio si laurea, quando stai abbracciata con i tuoi figli. Ma non può durare, non puoi essere felice con quello che succede nel mondo».
FIDANZATO – «In questo momento non c’è nessuno che mi fa battere il cuore, però lo vorrei. Ed è un momento dove ho un “sacchissimo” di corteggiatori. Penso che presto prenderò una decisione…».
FIORI – «Ricevo tantissimi mazzi di fiori. Ultimamente ho un ammiratore anonimo che me ne manda di ogni tipo, con dei biglietti vuoti o con parole che non ho idea a cosa si riferiscano. Quantitativi di fiori impressionanti, quasi da vivaio. Una volta un altro mi ha fatto arrivare tantissime orchidee di ogni varietà e colore, saranno state 500».
GRANDE FRATELLO – «Sono tornata con orgoglio a condurre il Gf tre anni fa. In primavera arriverà una nuova edizione».
GARINEI E GIOVANNINI – «Sono onorata di avere lavorato con la “ditta” più famosa del teatro italiano. Garinei mi faceva provare ore ed ore. Una volta mi ha fatto fare sette provini di canto. Per sei volte sono andata e a fine prova mi diceva: “Barbara, lei sta molto migliorando nel canticchio, continui a studiare”, e mi rimandava a casa. L’ultima volta mi sono presentata con un pezzo difficile e a fine esibizione mi ha preso come coprotagonista, con Enrico Montesano, nella versione italiana di Mrs Doubtfire».
GOLOSA – «Sono golosissima di dolci, è il mio difetto. La sera ne mangio sempre troppi, poi non riesco a dormire».
HATERS – «A me non importa niente perché ho le spalle grosse, ma penso che chi ci governa debba fare una legge per proteggere le persone fragili, quelle che hanno reazioni terribili perché non reggono il peso degli insulti sul Web. Sì, va messa una regolamentazione drastica, perché è un fenomeno vergognoso».
IMBARAZZO – «Sembro una panterona, invece sono di una timidezza impressionante. Se intuisco che un uomo sta per baciarmi mi intimidisco».
LIVE NON È LA D’URSO – «L’editore voleva una trasmissione della domenica sera, il giorno più difficile della settimana, che durasse tutta la stagione televisiva e costasse poco. Io e i miei amati giornalisti di VideoNews abbiamo creato un format italiano, tutto nostro, ci siamo inventati le sfere, l’ascensore… Sono stata fortunata perché abbiamo ampiamente superato l’obiettivo di rete. Ho pensato a tutto, l’unica cosa che non ho scelto io è il nome del programma».
LAURENZANA – «È il paese dove è nato mio padre, il luogo dove ho passato parte della mia infanzia. Vicino a Laurenzana, in provincia di Potenza, avevamo una tenuta che si chiamava la Canaletta, di proprietà dei miei nonni paterni. C’erano allevamenti di cavalli, mucche, pecore, maiali e di tutto di più. Ci andavamo tutte le estati e prima ci fermavamo qualche giorno a Laurenzana. Il 16 luglio c’era, e c’è ancora, la processione della Madonna del Carmine. Sono stata chiamata Maria Carmela in suo onore. Ricordo la processione, bellissima, con la banda che si fermava proprio sotto il balcone del palazzo dove abitavamo. Penso sempre a mio papà, anche se abbiamo avuto dei contrasti, ma sono sicura che sia mamma sia papà dal cielo, vedendomi, siano orgogliosi di me. Da lassù hanno visto e sanno il percorso che ho fatto».
LOOK – «I mei look li creano le mie adorate sartine sotto la guida esperta della mia bravissima costumista Francesca Schiavon. Tutti gli anni creiamo una tendenza e la portiamo avanti. Tre stili ben diversi per ogni programma: è un lavoro enorme che devono fare, ma sono orgogliosa del risultato. Di fatto il 90 per cento dei miei abiti sono creazioni fatte solo per me, da mani fatate».
MARK CALTAGIRONE – «Chi è? Chi può dirlo? Scherzo, il sito Dagospia ha scoperchiato il vaso, noi abbiamo fatto un’inchiesta giornalistica talmente forte che siamo riusciti a smascherare il tutto».
MILANO – «Amo follemente Milano, al pari di Napoli e Roma. Mi spiego meglio. Napoli la amo perché sento l’odore di casa mia: l’odore dell’allegria, della sincerità, della spontaneità, dell’abbraccio, della simpatia. Dai 19 ai 23 anni ho vissuto a Milano: già nel 1977 era come adesso, tutto veloce, rapido, funzionale, cosmopolita. Fu un periodo formativo, qui vidi i primi punk della mia vita. Poi ho abitato tanto a Roma, che amo per la sua generosità, l’accoglienza, i colori magici. A Roma ti godi il tempo e lo spazio, tutto è più rallentato, amo la città eterna».
NOTTE – «Non riesco mai ad andare a letto prima dell’una: esco tutte le sere e se non esco, cosa assai rara, a casa ho sempre qualcosa da fare, studiare, leggere un copione e le mail, guardare i social. Mi sveglio tutte le mattine alle 6.40: d’inverno è terribile perché detesto svegliarmi con il buio. Odio accendere la luce artificiale la mattina, non è naturale, impazzisco».
OSTRUZIONISMO – «Conosco bene questa parola, l’ho subita tanto. Gente che è stata imposta per fare trasmissioni che hanno tolto a me, ostruzionismo puro. Ne ho sofferto molto, ma non avevo alternativa. Non potendo fare nulla ho rivolto gli occhi al cielo, dicendomi: tanto il cielo guarda. E infatti ha sempre guardato…».
OSSESSIONE – «Io non ho ossessioni, ma ci sono tante persone che sono ossessionate da me».
POMERIGGIO 5 – «La mia creatura, è la trasmissione che mi permette di fare le mie battaglie sui diritti civili, contro l’omofobia e la transfobia, contro la violenza sulle donne, e mettere le telecamere nelle case di riposo e negli asili, aiutare le persone che hanno bisogno. Tutte le storie che abbiamo raccontato in 12 anni mi sono rimaste nel cuore, e sono tantissime».
PAPA FRANCESCO – «Vorrei tanto poterlo incontrare. Con le sue aperture – l’ultima, quella per le unioni civili tra omosessuali – sta facendo una vera rivoluzione. Ho amato tanto anche Papa Wojtyla, sapeste quante veglie di preghiera, ho fatto in piazza San Pietro, di notte, quando stava male. Ho pregato tanto per lui in quella piazza gremita di gente, dove si sentiva un’energia esplosiva. E prego tanto da sola».
POLITICA – «Mi hanno chiesto mille volte di scendere in politica, prima o poi lo farò».
POLPETTONE – «È il piatto che faccio quando sono assieme ai miei figli. Ha il sapore della famiglia unita a tavola, ma i ragazzi mi chiedono spesso anche la parmigiana di melanzane».
QUADERNI – «Ho sempre un quaderno di viaggio. Mi piace appuntare frasi, sensazioni, una cartolina, i biglietti dei musei, i biglietti del treno o dell’aereo o la ricevuta di un posto speciale dove ho mangiato una cosa particolare. Metto dentro i quaderni di viaggio anche i fiori, le foglie, e spesso bagno le pagine con l’acqua di mare per poi risentirne il profumo quando rileggo quegli appunti. Sono un’incorreggibile romantica. Faccio anche dei disegni, magari per ricordarmi un tramonto o il sorriso di un bambino incontrato per strada».
QUARANTENA – «L’ho vissuta sempre in onda. Era tutto irreale. Io dalla mattina alla sera vivo a Mediaset, una specie di città dove ci sono studi, ristorante, palestra, ufficio postale, supermercato. Durante il lockdown, delle migliaia di persone che frequentano gli studi eravamo rimasti in pochissimi. Un silenzio assordante. Nello studio eravamo io, due cameramen e un regista. La mia è stata la prima trasmissione tv in Italia, forse nel mondo, ad andare in onda senza pubblico, una sensazione bruttissima».
RICCI ANTONIO – «Non abbiamo mai lavorato insieme ma lo conosco da quando ero appena arrivata a Milano, con Beppe Grillo e tutti gli amici del Derby, lo storico cabaret milanese. Antonio è un uomo intelligente e autoironico. Mi massacra, sono sempre ai primi posti dei suoi “Nuovi mostri”, ma gli voglio bene e rido».
SERENITÀ – «Non sono sempre serena, solo a volte. Di natura sono inquieta, non riesco a stare seduta, devo alzarmi, devo ballare, devo fare… Sono serena quando so che i miei figli stanno bene, e quando mi accorgo che le ingiustizie che subisco quotidianamente invece di essere cento magari quel giorno sono solo novanta».
TEATRO – «Mi è arrivato un copione pazzesco. Ho molta voglia di tornare a recitare, non so quando ma lo farò. Il teatro per me è vita».
THERON CHARLIZE – «L’ho scoperta io, come direbbe Pippo Baudo. Negli Anni 80 vinse un grande concorso di bellezza che presentavo io».
UOMO DELLA VITA – «L’uomo della mia vita è il padre dei miei figli, quello che ho amato follemente, Mauro Berardi».
VITALITÀ – «Non so dove trovo tutta questa energia. Una volta un dottore mi ha spiegato che il mio corpo produce più adrenalina di quanta ne abbia bisogno. Io sono sempre vitale, se entro in una festa sono la prima a ballare e l’ultima a smettere».
ZORRO – «Vorrei che arrivasse sul suo cavallo nero, mi prendesse tra le braccia, si togliesse la maschera e mi baciasse appassionatamente come nei film americani…».
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