Uno degli esponenti di spicco della commedia italiana
Walter Chiari, pseudonimo di Walter Annichiarico, attore teatrale, cinematografico e televisivo, è stato uno dei più noti comici dello spettacolo italiano e uno degli esponenti di spicco della commedia insieme ad Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni e Nino Manfredi.
Protagonista dei teatri di rivista per oltre vent’anni e di molti show televisivi, in monologhi torrenziali esibisce una vena comica a volte surreale. Dal debutto nel 1946 appare come protagonista o comprimario in oltre cento film, in alcuni dei quali – girati anche con registi di rango – non manca di lasciare una traccia incisiva.
Primo fra tutti La rimpatriata (1963) di D. Damiani, in cui interpreta un quasi quarantenne cassiere di cinema, stravagante, sradicato, anticonformista, incerto tra la maturazione dell’età adulta e l’eterna trasgressione giovanilistica. In seguito, Walter Chiari, che aveva già avuto una parte in Bellissima (1951) di L. Visconti, interpreta anche Il giovedì (1963) di D. Risi, Io, io, io… e gli altri (1965) di A. Blasetti e disegna in modo straordinario il personaggio di Silenzio nel Falstaff (1966) di O. Welles.
Oltre alle sue interpretazioni sul palcoscenico e sullo schermo, in quegli anni Walter Chiari fu sulle prime pagine dei rotocalchi per le storie d’amore con donne famose e attraenti che – a torto o a ragione – gli venivano attribuite dalla stampa “rosa”. Da Elsa Martinelli a Delia Scala, a Lucia Bosè. Chiamato a recitare anche in molti film stranieri (in particolare spagnoli), già maturo, fornisce una grande interpretazione in Romanzo (1986) di M. Mazzucco e, poco prima di morire, conclude la carriera con Capitan Cosmo (1991) di C. Carlei.
Il 20 maggio del 1970, mentre si stava recando negli studi radiofonici della RAI di Via Asiago per registrare una puntata del programma Speciale per voi, Walter Chiari venne arrestato. L’attore era accusato di consumo e spaccio di cocaina da un piccolo delinquente e si ritrovò nel vortice di uno scandalo, ingigantito dai media e dalla stampa dell’epoca, che coinvolse suo malgrado anche Lelio Luttazzi, completamente estraneo alla vicenda.
Walter Chiari morì il 20 dicembre del 1991 stroncato da un infarto.
ANSA