Ha incontrato un pedofilo quando aveva 6 anni ma non lo ha raccontato a nessuno per molto tempo, per paura e per vergogna, tenendosi dentro una ferita. A distanza di tanti anni Mara Venier, intervistata da Massimo Giletti ieri sera alla trasmissione ‘Non è l’arena’ su La7, parla di quel traumatico episodio della sua infanzia dicendosi pentita di non aver trovato allora il coraggio di denunciare quell’uomo.
“Avevo 6 anni – racconta – mio padre lavorava nella stazione di Mestre dove c’erano dei treni merci fermi per scaricare. Era una domenica e io andavo sempre a prenderlo a lavoro”. Quel giorno però “era tutto chiuso“. Venier ricorda di aver chiamato il padre ma di non aver ricevuto risposta. “Stavo per ritornare indietro – dice – e vedo uno che viene verso di me, vedevo che si toccava ma non capivo. Mi sono molto spaventata, non sapevo cosa fare. Ho fatto una corsa, gli ho dato una spinta ed è finita lì”.
Venier, che nei giorni scorsi ha parlato anche delle pesanti avances da parte di un politico importante, racconta l’angoscia vissuta nel tenersi dentro quanto era accaduto. “Non ho avuto il coraggio di raccontarlo a mia madre – ricorda – perché pur essendo una bambina mi sentivo io in colpa, mi vergognavo”. Per tanti anni “non l’ho raccontato” ma quello “era sicuramente un pedofilo e mi è andata molto bene perché sono riuscita a scappare ma chissà con quante altre bambine ha fatto lo stesso. Dovevo andare dai miei genitori e dovevamo denunciare” perché “questo silenzio in qualche maniera – conclude – non ha salvato altre bambine”.
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