L’intervento conservativo, progettato in stretto coordinamento dai servizi Belle Arti e Viabilità di Palazzo Vecchio, costerà circa due milioni di euro
Ponte Vecchio, tra i più noti monumenti al mondo e simbolo di Firenze, sarà oggetto per la prima volta nella sua storia centenaria di un restauro conservativo.
Primo dei ponti della città, fu costruito, come lo si vede attualmente, nel 1345 da Taddeo Gaddi dopo che una alluvione aveva distrutto il precedente. L’innovativo progetto prevedeva tre larghe campate a sesto ribassato invece di cinque a tutto sesto come l’uso del tempo. Questa nuova soluzione – è il primo ponte del genere in Europa – lascia spazio al passaggio del fiume che, in caso di piene, porta a valle detriti di ogni genere.
Durante la Seconda Guerra Mondiale fu l’unico a scampare alla furia delle truppe tedesche e, nel 1966, resistette all’onda dell’Arno in piena.
Appuntamento obbligatorio di migliaia di turisti ogni giorno, adesso, Ponte Vecchio inizia ad accusare i malanni di un bene esposto agli agenti atmosferici e al flusso costante del fiume, piene comprese, e sebbene sia ben saldo e ancorato, senza alcun problema di sicurezza strutturale, ha bisogno di un’accurata operazione di pulitura e sistemazione delle parti più rovinate. I lavori, progettati in stretto coordinamento dai servizi Belle Arti e Viabilità di Palazzo Vecchio, costeranno circa due milioni di euro.
“Si tratta – afferma il sindaco Dario Nardella – di un’operazione inedita: nei secoli il Ponte ha subito varie trasformazioni e numerosi consolidamenti, ultimo quello dopo la drammatica alluvione del 1966, ma mai ci si era preoccupati dello stato della pietra e delle decorazioni. Adesso è arrivato il momento, grazie a un grande investimento da parte dell’amministrazione comunale, di un completo restyling che restituirà alla città e al mondo un bene iconico completamente restaurato e valorizzato”.
Nei prossimi giorni è in programma l’allestimento di una piattaforma galleggiante completa di ponteggi, necessaria per l’esecuzione dei rilievi, l’installazione del sistema di monitoraggio del ponte (che durerà un anno) a il prelievo dei campioni dei materiali.
La piattaforma verrà infatti utilizzata dagli addetti dei laboratori incaricati e rimarrà posizionata all’interno dell’alveo del fiume per circa tre settimane, a meno di imprevisti e condizioni meteo avverse, spostandosi di volta in volta da una campata all’altra del ponte in base alle tempistiche necessarie a effettuare le indagini e i prelievi specifici di ogni campata/pila/spalla.
Sarà ormeggiata con l’ausilio di due cubi in calcestruzzo in prossimità della riva sinistra e, per tutto il periodo dei lavori, sarà spostata da un piccolo rimorchiatore sia per esigenze dei rilievi che in caso di allerta meteo arancione o rossa. Durante le operazioni la piattaforma sarà mantenuta in posizione da quattro ancore ammiragliato, del peso di circa 70 chilogrammi ciascuna, collocate a monte del Ponte Vecchio. Le ancore saranno inoltre collegate fra loro da una catenaria sul fondale dell’alveo distante circa 50 metri dal rostro delle pile, sempre lato monte.
Oltre ai rilievi con la piattaforma sono previste alcune riprese con un drone tra il 24 e il 25 ottobre. Le operazioni di montaggio dureranno tre giorni, i rilievi andranno avanti per tre settimane.
I lavori di restauro interverranno sulle alterazioni cromatiche, sulla presenza di alghe, licheni e vegetazione infestante, sui depositi superficiali incoerenti, su fratture e fessurazioni della pietra forte, particolarmente evidenti sotto le arcate.
Dovranno inoltre essere eliminate tutte le macchie di umidità presenti nell’intradosso del manufatto, sulle spalle e sulle pile. Si inizierà con la disinfestazione biologica per procedere poi al consolidamento della pietra lesionata e alla ricostruzione delle parti mancanti di tutti i componenti del ponte, dalle volte alle pile ai sottoarchi e al parapetto.
Particolare attenzione verrà data anche alle parti decorate con stemmi e cimase, adesso difficilmente leggibili. Verranno sistemate anche le parti in legno degradate (cosiddetti puntoni) che sorreggono le botteghe con trattamento antitarlo e verniciatura. Si interverrà infine sulla carreggiata stradale con stilatura dei giunti e verniciatura protettiva della pavimentazione.