Dipendenti della Pubblica Amministrazione che lavorano a nero, senza alcun contributo previdenziale, all’insaputa dell’Inps; etilometri influenzabili dal colluttorio o da passeggeri alticci che siedono vicino al conducente; ma soprattutto un’inchiesta su imprenditori e politici con società e conti all’estero. ‘Report’ da lunedì torna su Rai3 in prima serata con una stagione che si annuncia ricca di servizi forti.
“Report – ha detto il dg Rai, Mario Orfeo – si è contraddistinto, anche nella prima stagione dell’era Ranucci, per gli ottimi risultati ma soprattutto per il suo giornalismo investigativo e di passione. La passione infatti è quel di più che fa di Report una trasmissione unica. Report è una di quelle trasmissioni che incarna la missione e il significato più vero di servizio pubblico. Credo che anche quest’anno ci riserveranno delle sorprese, spero non tanto amare, soprattuto in riferimento a quello che mangiamo”, ha ironizzato Orfeo, riferendosi al fatto che anche la prima puntata conterrà un’inchiesta sul settore alimentare dedicata al cioccolato.
Per il direttore di Rai3, Stefano Coletta, “la grande forza di ‘Report’, oltre che nella passione, sta nella metodologia e nell’accuratezza con cui vengono condotte le inchieste, che gli permette di fare un’informazione libera e corretta, sempre supportata da elementi concreti”. E infatti Ranucci ha snocciolato delle statistiche notevoli: “Io credo di aver ricevuto circa 60 querele per diffamazione da quando lavoro a ‘Report’, per un totale di richiesta danni di 185 milioni di euro. Ma finora non ne ho persa nessuna“, ha sottolineato, aggiungendo però che il problema delle “querele intimidatorie” andrebbe affrontato dal Parlamento. “Sono contento di lavorare per la Rai perché certe inchieste si possono fare solo se si ha alle spalle una grande azienda editoriale come la Rai“, ha aggiunto.
Archiviate le polemiche sulla puntata dedicata nella scorsa stagione ai vaccini (“forse abbiamo sottovalutato le ricadute mediatiche – amette Ranucci – ma le nostre due uniche linee guida sono l’interesse pubblico di una notizia e la sua veridicità e infatti ancora sto aspettando una sola richiesta di rettifica per quella puntata, che era sulla farmacovigilanza e non un programma ‘No Vax’“), il conduttore è dunque pronto a riprendere il timone della trasmissione, nel solco della lezione di Milena Gabanelli.
E non a caso, la conferenza stampa del programma diventa l’occasione per un appello alla Rai perché non rinunci alla professionalità della giornalista. “Il merito del successo duraturo di ‘Report’ è nella squadra che Milena Gabanelli ha saputo creare, a partire da Ranucci. Credo che la Rai sia in debito con Milena Gabanelli: le aveva prospettato la direzione di una testata che poi non le è stata data. A 10 giorni dalla fine della sua aspettativa non retribuita auspico quindi che la Rai sappia dare delle risposte per non perdere una grandissima professionista”, ha detto il capostruttura di Rai3, Anna Maria Catricalà, alla quale si sono subito associati tanto Ranucci e gli altri autori di ‘Report’ quanto il direttore di Rai3 Stefano Coletta.
Antonella Nesi, Adnkronos