Dopo il burrascoso divorzio da Angelina Jolie, l’attore ha scoperto l’arte come forma di introspezione e ora espone per la prima volta le proprie opere nella collettiva dell’artista britannico Thomas Houseago insieme alle ceramiche dell’amico musicista Nick Cave
Sul dorso di un cavallo selvaggio, Tristan Ludlow cavalca tra l’erba verde del Montana con i capelli scompigliati dal vento di passione. Nel corpo di un anziano, Benjamin Button riavvolge le lancette dell’orologio e sfida il tempo. Tra le mura di uno scantinato, Tyler Durden elenca le regole del Fight Club. Sono molti i volti indossati da Brad Pitt, che per la prima volta ha dismesso i panni dell’attore e ha debuttato a sorpresa come scultore nel Sara Hildén Art Museum di Tampere, in Finlandia, in occasione della collettiva We dell’artista britannico Thomas Houseago, che ospita anche le ceramiche del musicista australiano Nick Cave.
SCULTURA INTROSPETTIVA
L’inedita veste di Brad Pitt è nata nel 2017 dal caos del divorzio e delle battaglie legali con Angelina Jolie. Per riordinare la sua vita, l’attore “in gran parte autodidatta” ha trascorso fino a quindici ore al giorno nello studio di Houseago a Los Angeles con lo scalpello tra le mani: “Per me si tratta di introspezione. Si tratta di capire dove ho sbagliato nelle mie relazioni, dove ho fatto un passo falso, dove sono stato complice” ha dichiarato Pitt alla cerimonia di apertura. “Per me, si tratta della necessità di ciò che definisco un inventario radicale di sé, diventando brutalmente onesto con me stesso e tenendo conto di coloro che posso aver ferito e dei momenti nei quali semplicemente ho sbagliato”.
LE OPERE
Tra le nove opere esposte da Brad Pitt, la sua primissima scultura House A Go Go rappresenta una casa in miniatura in corteccia d’albero, la grande scultura di gesso Aiming At You I Saw Me But It Was Too Late This Time raffigura uno scontro a fuoco, mentre una serie di sculture a forma di casa e in silicone trasparente sono colpite da munizioni di diverso calibro che rivelano la loro traiettoria e bloccano nella materia il movimento distruttivo. Le creazioni dell’attore si uniscono al primo grande lavoro visivo di Nick Cave, la serie narrativa The Devil: A Life, che su figurine di ceramica realizzate a mano, dipinte e smaltate in Inghilterra tra il 2020 e il 2022 ha raffigurato la vita del diavolo in diciassette stazioni, dall’innocenza all’esperienza fino al confronto con la nostra mortalità. Esteticamente, la serie ricorda le popolari figurine di epoca vittoriana Staffordshire Flatback, di cui il leader dei Bad Seeds è collezionista appassionato. Il padrone di casa, Thomas Houseago, propone invece la serie Visions, un ciclo di dipinti ispirati al simbolista norvegese Edvard Munch, realizzati all’aperto e focalizzati sui temi della natura, del paesaggio, dell’unità cosmica e del ciclo della vita.
UN’AVVENTURA CONDIVISA
Per Houseago, la pittura rappresenta una forma di liberazione. Durante la pandemia e a causa di vicende personali, l’artista ha coinvolto i due amici nella mostra We, che sfida l’individualità solitaria dell’artista ed esalta il concetto di collettività: “Per me e Nick questo è un mondo nuovo e la nostra prima volta. Ci sembrava il momento giusto” ha raccontato Pitt. “È stato emozionane e meraviglioso” ha commentato all’AFP Sarianne Soikkonen, curatrice del museo.