Il conduttore ha inaugurato la 54esima edizione del Giffoni Film Festival.
Il conduttore televisivo sottolinea l’importanza di valorizzare l’unicità della manifestazione: “credo che un evento, l’evento della televisione italiana, debba essere trattato come tale. E per renderlo speciale deve emergere qualcosa che la televisione italiana non è in grado di offrire nei mesi precedenti: allora diventa un evento”.
Sulle edizioni che ha condotto, quelle del 2005 e 2009, il conduttore racconta i suoi punti di innovazione: “Nel 2005 abbiamo veramente rivoluzionato il festival rispetto a prima, mi è stata data la possibilità di poterlo cambiare a partire dalla scenografia. Dopo tanti anni, l’orchestra venne portata nel golfo mistico che, secondo me, è la cosa migliore dal punto di vista visivo”.
Anche la regia ha permesso “di lavorare ogni singola canzone in base al contenuto, con immagini che sostenessero il racconto di quella canzone”. Fino all’invenzione di quella che oggi è la serata dei duetti o delle cover: “Nel 2005 ho proposto ai cantanti di divertirsi con una fantasia appartenente al loro repertorio. Così è nata la serata del venerdì, ora del giovedì, dove interpretavano le loro canzoni in modo diverso dalla gara sanremese, una tradizione che continua ancora oggi”.
Inoltre, i grandi ospiti furono presenti nel 2009 per “far padrinare i giovani da grandi personaggi del mondo della musica”.
Sulla scorsa edizione del Festival, sotto la direzione di Amadeus, il conduttore ha commentato: “c’era una fotografia e una scenografia bellissima. Ci sono cose fatte bene, ma secondo me anche il contenuto dovrebbe essere un po’ più sostanzioso”.
Riguardo alla mancanza di riconoscimento delle sue innovazioni, ha detto: “se le mie innovazioni vengono riconosciute, sono contento; se non vengono riconosciute, significa che chi racconta preferisce non farlo. La storia è fatta non solo di affermazioni, ma anche di negazioni. E non solo di negazioni, ma anche di silenzi”.