Colorato, festoso, popolare: il “Bloomsday” di Dublino è uno dei festival letterari più partecipati e originali al mondo. Nato nel 1954, da quasi settant’anni celebra il giorno in cui è ambientato il celebre romanzo “Ulisse” di James Joyce: il 16 giugno 1904 e – ogni anno in quella data – tanto i dublinesi quanto i fan di Joyce di tutto il mondo, si riuniscono per ripercorrere le tappe del libro, per leggere insieme i suoi capitoli, per vestire con gli abiti dell’epoca edoardiana, per mangiare i piatti che Joyce faveva mangiare ai protagonisti dei suoi romanzi, soprattutto a Leopold Bloom, da cui il festival prende il nome.
Per capire il segreto della popolarità del Festival e comprendere in che modo un libro complesso come Ulisse, possa essere entrato così profondamente nel sentimento e nell’identità del popolo irlandese, “Play Books”, il programma dedicato agli amanti della lettura, nella puntata disponibile su RaiPlay da giovedì 20 luglio, è andato a Dublino.
Con l’aiuto di tre “guide”: lo storico di Dublino Donal Fallon, l’esperto di Joyce Terence Killeen e la storica della moda Amelia O’Mahony-Brady, le voci e le sensazioni di persone di ogni tipo hanno dato vita a un racconto corale, appassionato e divertito, in cui la letteratura si sposa con la storia, il costume, la cucina, l’oralità e dove i protagonisti di carta diventano quasi reali accompagnatori, alla scoperta di una città, di una cultura e del loro autore più famoso.
Infine, apprezzata dal pubblico e dalla critica, per via di uno stile originale, Gaia Manzini esprime il suo talento nell’intervista rilasciata a “Extra Books”