L’incendio che ha distrutto la sua casa, il matrimonio improvviso, un nuovo album. Dopo aver perso tutto, la star più inquieta del pop può mettersi alla ricerca di una cosa: se stessa.
Prima di iniziare l’intervista, Miley Cyrus vorrebbe leggere un suo scritto. A novembre, la casa di Malibu dove viveva con il fidanzato, l’attore Liam Hemsworth (e con due maiali, due cavalli, quattro gatti e sette cani), è andata distrutta in un incendio. Un mese e mezzo dopo, sotto Natale, lei e Hemsworth si sono sposati. La cantante sta ancora cercando di dare un senso a quello che le è accaduto, e di capire come un avvenimento abbia portato al successivo.
Miley ha 26 anni. L’episodio di debutto di Hannah Montana, il programma della Disney che l’ha resa famosa, è andato in onda quando ne aveva 13: ciò significa che è stata un personaggio pubblico per metà della sua vita.
Ha pubblicato sei album che hanno conquistato la vetta delle classifiche, e vanta oltre 82 milioni di follower su Instagram.
Dai tempi di Hannah Montana a oggi, è stata la destinataria di quasi tutte le sfumature dell’attenzione che il mondo è in grado di riservare a una persona. Miley è diventata esperta nello sparire dalla circolazione quando necessario. L’anno scorso, il suo piano era semplice: rifugiarsi a Malibu, lavorare a un nuovo disco, vivere con i suoi cani, i suoi maiali e il suo Liam. Ma poi sono arrivati l’incendio, che l’ha allontanata da Malibu, e il matrimonio, che l’ha riportata bruscamente sotto i riflettori. Improvvisamente si è ritrovata nel 2019, con una storia che non sapeva ancora bene come raccontare.
Una notte, non molto tempo fa, era nel suo letto. «Erano le 3 e mezzo del mattino e non riuscivo a dormire». Improvvisamente, le parole hanno cominciato a fluire nella sua mente. Le ha scritte sul telefono. Mi chiede se può leggermele adesso. Eccole qua.
“Cerco di essere fedele a me stessa, in ogni modo. Quando posso, mi fermo, provo a metabolizzare, tento di sedermi, osservare, e capire «chi sono» in privato. Non sarò mai così arrogante da pensare che i miei piani possano vincere su quelli della natura, e non metterò mai a rischio la mia crescita personale per un vantaggio professionale. Ma questo è un momento della mia vita in cui sto pubblicamente condividendo quello che mi succede: la mia musica, la mia arte, la mia stessa identità si evolvono davanti a tutti voi. È un viaggio che affrontiamo insieme. Se ascoltate la mia musica, vi arriva un frammento temporale, qualcosa che sento o che ho sentito in quel momento. La mia creatività si basa sul cambiamento, sull’evoluzione. Mi piace provare sensazioni, anche quando sono sensazioni estreme. Naturalmente dentro di me c’è una piccola parte di artista costantemente insoddisfatta. Ecco perché vivo la vita a un ritmo sfrenato. Ma ho anch’io una casa, un rifugio dove tornare. So essere calma e tranquilla. Sono fasi che non durano mai a lungo, ma ne ho bisogno, per riprendere fiato”
Per il momento Miley vive a Nashville. Questa settimana, però, è venuta a Miami, perché voleva finalmente riuscire a visitare la vecchia villa di Gianni Versace. Attualmente è un albergo gestito da un esuberante italiano di nome Armando. Che oggi ci ha riservato una sala per la nostra intervista.
Parlare con Miley è un po’ come cercare una stazione radio saltando tra diverse frequenze, mentre si sentono pezzi di una canzone. «Sarei molto felice di spiegare la mia situazione attuale a partire dalla musica che faccio, e dalle sue contraddizioni. Ma la verità è che ho scritto buona parte di questo nuovo album prima che la mia dannata casa bruciasse, prima che tutta la mia dannata vita cambiasse».
Era stato Hemsworth ad acquistare quella casa, anni fa. Ma Miley, si è scoperto in seguito, c’era già stata prima. «Il primo disco inciso con il mio vero nome venne in gran parte realizzato proprio lì». Alcuni anni più tardi, dopo che con Liam avevano iniziato a frequentarsi, lui comprò la villa, senza conoscerne la storia. «Eccolo che arriva, pronto per traslocare. I vecchi proprietari stanno ripulendo il garage, e togliendo tutte le foto con la mia faccia. Liam non ci capisce più niente: cosa sta succedendo?».
Poi Miley ci si è trasferita. Nella proprietà ha accumulato opere d’arte ma anche la maggior parte della sua musica. C’erano computer portatili, hard disc, pezzi di carta con testi di canzoni scritti a mano. Mentre il Woolsey Fire (il peggior incendio della storia della California, ndr) avviluppava le mura di questo suo castello, Miley era in Sudafrica, impegnata nelle riprese di un episodio di Black Mirror. Hemsworth è riuscito a portare in salvo gli animali. Ma la casa, come più di un migliaio di altre abitazioni della zona, è stata incenerita.
Quella notte, racconta, «ho iniziato a scrivere sul diario quello che provavo. Sensazioni contrastanti. Un’enorme rabbia, ma anche, in un certo senso, sollievo: era davvero strano. Era come se fino a quel momento fossi stata in pieno oceano, con enormi pesi legati alle caviglie. Qualcuno tagliava le corde e io ero finalmente libera di muovermi. Rabbia, sollievo, tristezza. Pensavo: non riuscirò mai a superare questa esperienza. Ma poi le ferite guariscono, e il nostro cervello si abitua anche a quella che, prima, ci sarebbe sembrata una prospettiva insostenibile».
Hanno intenzione di ricostruire la casa, ma al momento Miley sta cercando di vivere la possibilità di un’esistenza senza un vero e proprio baricentro. «Non sarò mai felice al pensiero di aver perso tutti quei ricordi, tutte quelle foto, tutte quelle cose che amavo tanto», spiega. «Ma un’esperienza come questa mi aiuta a sentirmi nuovamente più umana».
Il matrimonio è il risultato di quello che lei e Hemsworth hanno passato, ammette. «Quando si condivide con qualcuno un evento come questo, il legame diventa indissolubile. Siamo le uniche due persone al mondo che possono veramente comprendere.
Perdere la mia casa è stato destabilizzante. Perdere «tutto» ha rafforzato il legame tra me e Liam. Il dolore causato da una catastrofe naturale è molto diverso da qualsiasi altra perdita. Non si tratta di qualcosa di più grave… solo diverso. Considerando la nostra posizione, può sembrare che tutto sia sostituibile, e che si possa ricominciare, ma l’anima, le emozioni non si possono certo comprare. La nostra casa non era piena di paccottiglia costosa e senza significato, ma di arte.
Molta realizzata da me, ma non solo: lettere e disegni di Heath Ledger, John Kricfalusi, Joan Jett, Murakami, David LaChapelle, Ryan McGinley, e tanti altri miei eroi.
Il matrimonio la fa sentire diversa?
«Assolutamente no. Mi sento di dire che la perdita della casa ci ha cambiati molto di più del matrimonio».
Perché sposarsi, allora?
«Gli anelli li portavamo già da un pezzo, e decisamente non ne avevo bisogno. In realtà, non è una cosa da me».
È una scelta un po’ antiquata, in un certo senso.
«La ragione per cui le persone si sposano a volte può esserlo, ma non è il nostro caso. Il motivo per cui noi ci siamo sposati è quasi New Age. Stiamo ridefinendo il significato di una relazione eterosessuale per una persona dalla sessualità sfaccettata come la mia. È una caratteristica che contraddistingue buona parte della mia identità: credo che le persone si innamorino delle persone, non di un genere. Quello di cui sono innamorata esiste quasi a un livello spirituale, non ha nulla a che vedere con la sessualità. Così come credo che accada anche per le relazioni delle nuove generazioni, più libere dagli schemi della sessualità o del genere. Il sesso è una piccola parte, e il genere ancora più piccola, quasi irrilevante, delle storie sentimentali».
Da orgogliosa supporter della libertà e fiero membro della comunità Lgbtq+, mi sento ispirata a ridefinire nuovamente i termini delle relazioni nelle nuove generazioni. La sessualità e l’identità di genere non hanno nulla a che fare con le relazioni. Il giorno del mio matrimonio ho indossato un vestito perché mi sentivo di farlo. Ma questo non mi ha trasformato istantaneamente in una «garbata signora eterosessuale». Quello che io e Liam abbiamo affrontato insieme ci ha reso diversi. Se non avessimo perso la casa di Malibu, non so se saremmo stati pronti a fare questo passo. Magari non ci saremmo mai sposati, chi può dirlo? Ma questo ci sembrava il momento giusto. Non ci sono certezze per il domani in questa vita… quindi cerco di vivere il più possibile il presente.
In un secondo, tutto può cambiare. Non essere al posto di guida può spaventare – inevitabilmente qualche volta perdiamo il controllo. Per vivere una vita sana e felice ho bisogno di essere il pilota, e non il passeggero. Pensare a me stessa. Per le persone come me è difficile capire le vie di mezzo: io mi sento a mio agio con le sensazioni estreme, ma sto imparando a convivere anche con quelle talvolta scomode e fastidiose situazioni di compromesso. Come disse David Bowie: prometto che non sarà noioso. Come potrebbe? La vita è come un’overdose del tua programma televisivo preferito. Cosa succederà? La curiosità di scoprirlo mi toglie il sonno…
Miley parla del nuovo album: «È una sorta di mosaico di tutte le cose che sono stata fino a ora». E la lista di tutte le cose che Miley Cyrus è stata fino a ora è indubbiamente molto lunga. Il primo album con la colonna sonora di Hannah Montana risale al 2006, quando era ancora una bambina la cui carriera era gestita dalla madre, Tish, e lavorava tutti i giorni sul set insieme al padre, Billy Ray. «Non c’è da stupirsi che io sia diventata matta per un paio di anni», dice adesso, ridendo. «I miei genitori sono fantastici. Entrambi fanno uso di droghe. Mi ricordo che una volta i produttori di Hannah Montana se la presero con me perché pensavano che fumassi marijuana nel camerino. E io risposi: non sono certo io. Andate a bussare alla porta di mio padre. E infatti, il colpevole era lui!».
Poco più di dieci anni fa, allora quindicenne, Miley posò per Vanity Fair in una celebre foto, coperta solo da un lenzuolo. A guardare indietro, «non c’era una precisa volontà di dare scandalo. Semplicemente mi sembrava giusto». Ma, per un po’ di tempo, fare ciò che le sembrava giusto le ha causato parecchi problemi. La sua esibizione agli Mtv Vma del 2013 è oggi parte della tradizione della cultura pop – e persino di quella presidenziale. La mattina seguente, venne svegliata da una telefonata di Donald in persona, che voleva congratularsi con lei per la sua performance (con tanto di twerk). «Mi è piaciuta molto», le disse. «E dopo tre anni è stato eletto», sospira Miley. «Avevo detto che me ne sarei andata se fosse diventato presidente. Tutti abbiamo detto un sacco di stupidaggini che non pensavamo veramente. Ma se io andassi via… che differenza farebbe?».
Il 2013 è anche l’anno di Bangerz, un album dalle influenze rap che conteneva il suo singolo sino a oggi più famoso, Wrecking Ball – il video è stato visualizzato oltre un miliardo di volte su YouTube – e che l’ha consacrata nell’olimpo delle grandi pop star.
Il 2017 è l’anno di Younger Now, per il quale ha scritto interamente testi e musica, e che si avvicina a un classico disco della scuola di Nashville. «Non avevo fumato erba, non avevo bazzicato i party, ero sobria da un anno. Eppure sembrava che avessi sfidato il sistema esattamente come tutte le altre volte. Un’autrice pop – per giunta donna! – che dice: le canzoni le scrivo da sola, non voglio condividere i testi con nessun altro. Inaudito!».
Alla fine dell’anno scorso ha registrato insieme a Mark Ronson Nothing Breaks Like a Heart, ed è stata un’occasione per riflettere sul ruolo che una pop star può avere oggi. Nel video del singolo, l’artista guida una vecchia Mercedes, oltrepassando simboli personali e politici: giocatori di football che si inginocchiano, ballerine spogliarelliste, una palla demolitrice appesa allo specchietto retrovisore. «Mi piace quando la cultura pop e la politica si incontrano», dice. «Credo che si tratti di un matrimonio non del tutto felice, o almeno non sempre. Si sfidano a vicenda. Ma penso che, soprattutto in questo momento, siano esattamente la stessa cosa, in particolare con il presidente che ci ritroviamo. Abbiamo una celebrity alla Casa Bianca. E oggi, purtroppo, la gente ascolta più le celebrity che gli attivisti».
Anche nella privacy dello studio di registrazione, dice Miley, le viene ricordato in che modo le questioni di genere e la politica vadano costantemente in scena in ogni aspetto della musica pop. «Tutti i produttori con cui sto lavorando al nuovo disco sono uomini. Ma è divertente essere l’unica donna della stanza dei bottoni».
Per caso, anche se in realtà il caso non esiste, ho fatto uno strano esperimento sociale. L’arte che imita la vita, e viceversa. È di questo che tratta il video di Nothing Breaks Like a Heart. Del disagio che ancora provoca vedere una donna che sfida le convenzioni sociali. In una situazione in cui gli uomini anticonformisti sono apprezzati, alle donne si voltano le spalle. È una cosa che ho vissuto sulla mia pelle. Gli apprezzamenti che ricevo quando sono «carina» e seguo le regole sono davvero scoraggianti e mortificano la mia ispirazione. Allo stesso tempo, ottengono l’effetto opposto di spingermi a continuare a ignorare le convenzioni. Quest’anno ho voluto vivere libera dalle preoccupazioni. Le mie scelte di moda sono state recentemente descritte come più «morigerate» che in passato, ma chi mi liquida così non si accorge che oggi più che mai sfido il sistema. Scegliere il veganesimo e la sostenibilità significa indossare più vintage (meno sprechi, capi che si amano più a lungo), giocare con i più moderni materiali ecocompatibili e le nuove tecnologie. Se pensate che io sia una ribelle senza una causa in cui credere, non siete stati abbastanza attenti.
Tra poche ore tornerà a Nashville. Prima, però, uscirà per posare. Il caftano Versace si gonfierà al vento, e da domani l’immagine apparirà su siti web e pagine di gossip, con un sospetto come didascalia: Miley è incinta? Nella sua vita, anche una semplice brezza d’oceano si trasforma in notizia.
Zach Baron, Vanity Fair