Dopo 21 anni di militanza in Rai, l’attore siciliano trasloca a Mediaset dove sarà protagonista della fiction «Gli Orologi del Diavolo», tratto dall’omonimo libro di Federico Ruffo
La fiction si chiama Gli Orologi del Diavolo e segna il ritorno di Beppe Fiorello a Mediaset dopo una vita di militanza in Rai, dove si è destreggiato in decine e decine di ruoli e sceneggiati fino alla sua decisione di passare alla controparte, che aveva accolto il suo esordio nel 1998 in Ultimo, diretto da Stefano Reali. Il suo ultimo impegno su Raiuno risale a febbraio nel film-tv Il mondo sulle spalle da lui stesso prodotto, mentre due anni prima era stata la volta de I fantasmi di Portopalo, premiato dall’affetto dei telespettatori.
Ora, però, forse anche per via dello stop del servizio pubblico alla messa in onda della fiction dedicata al sindaco Mimmo Lucano e a Riace di cui era protagonista, si trasloca in una nuova realtà. La miniserie, le cui riprese sono iniziate nel mese di maggio per la regia di Alessandro Angelini, che lo vedrà per fra le file di Canale 5 è tratta dal libro del giornalista Federico Ruffo e racconta la storia di Gianfranco “Gianni” Franciosi, usato come esca per infiltrarsi tra i Narcos e poi abbandonato dallo Stato, che gli ha voltato le spalle. Secondo quanto si legge sul sito del Fatto Quotidiano sembra che la fiction fosse destinata inizialmente proprio a Raiuno, salvo un cambio di rotta all’ultimo.
Alla base della scelta della nuova casacca, dopo quasi ventuno anni di onorato servizio sulla Rai, potrebbero esserci, conseguenti al blocco della fiction su Riace, anche certe opinioni in materia politica espresse dall’attore: «Siamo tutti in pericolo, punto», aveva scritto poco dopo la notizia dell’arresto di Mimmo Lucano, colpevole «per aver accolto, non per aver favoreggiato».
Mario Manca, Vanity Fair