“A noi ci hanno completamente abbandonato. Noi che siamo le ‘star’ e che montiamo sul palco ancora ci salviamo un po’ ma il macchinista, l’elettricista, chi monta i palcoscenici come fanno a campare? Chi affitta i service come fa? Io sono un uomo che ama stare in mezzo al popolo, spero di tornare presto tra loro”. Così Antonio Giuliani si sfoga con l’Adnkronos sulla situazione che sta vivendo il mondo dello spettacolo, in particolare quello dal vivo, nella Fase 2 dell’emergenza Coronavirus e fa uno scherzoso appello a Conte: “Quello che voglio dire al Governo è che con tutte le tasse che paghiamo gli conviene farci lavorare -dice ironico- noi abbiamo una marea di tasse, abbiamo l’Inail, la Siae, l’Inps, L’Enpals e l’Iva. Insomma siamo una delle entrate maggiori dello Stato Italiano!Anche se lo spettacolo dal vivo sarà sbloccato a giugno -sottolinea il comico- noi saremo gli ultimi. Durante il periodo estivo noi abbiamo solamente serate di piazza e come fai a distanziare 7mila persone all’aperto? E’ impossibile perché nelle piazze l’ingresso è gratuito. Nei teatri se non muori di Coronavirus muori soffocato -prosegue- se accendi l’aria condizionata il rumore entra nel microfono e si sente nella casse e diventa un problema grande. Per ora per noi attori comici lavorare è impossibile perché non possiamo fare spettacoli di aggregazione”.
L’attore però tiene a precisare che il compito del Governo non è stato semplice: “Conte si è ritrovato in una situazione nella quale nessun ministro si sarebbe voluto trovare -evidenzia- non è stato facile per lui, poi alla fine avendo troppa pressione ha dovuto demandare le decisioni alle Regioni”. Giuliani rivela poi che a lui il lockdown non è pesato molto perché è sempre stato ”un tipo casalingo. Quando non lavoro sto a casa”. E la sua convivenza ‘forzata’ con la moglie e il figlio di 11 anni la racconta con l’ironia che lo contraddistingue: “In questi due mesi ho scoperto di essere sposato da 21 anni! Io però la riapertura l’ho sentita un po’ meno perché durante il lockdown insieme ad Andrea Casta, che è un violinista internazionale, abbiamo organizzato delle serate di fronte ai palazzi delle periferie. Abbiamo cominciato da Corviale -prosegue- poi siamo stati a San Basilio e a Tor Bella Monaca e questo sabato saremo al Laurentino 38 per fare la sesta e ultima serata del nostro spettacolo (‘Sotto lo stesso Cielo Tour -Musica, risate solidarietà ai tempi del Coronovirus’, ndr), per cui anche se solo dai balconi sono riuscito a tenermi in contatto con la gente ed è stata un’emozione indescrivibile. La cosa che mi ha colpito di più -spiega- è stato quando, mentre andavo a fare una di queste serate, ho visto il Raccordo Anulare di Roma vuoto e lì, sono sincero, ho avuto paura”.
La cosa che mi è mancata di più? ”L’esibizione -risponde Giuliani- dovevo debuttare con ‘Evergreen’ al teatro della Conciliazione con il mio nuovo spettacolo il 5, il 6, il 7 e l’8 marzo, proprio al’inizio del lockdown. Mi dissero che potevo farlo spostando le date ma con il pubblico seduto a distanza, una poltrona sì e due no, una fila sì e una no e così deciso di spostarlo al 20, 21 e 22 marzo e poi c’è stato il blocco della Nazione e non si è più fatto nulla. Per cui mi è mancata molto l’esibizione -ribadisce- perché io tutte le sere, prima del debutto, facevo le tre di notte per scrivere lo spettacolo, ero proprio a ridosso del lockdown ed è avvenuto tutto in maniera inaspettata. Ora -aggiunge il comico- sono tornato a lavorare nel doppiaggio, i posti sono tutti igienizzati, ogni attore ha il suo copione e il microfono viene cambiato ogni volta”. E sulla riapertura di ieri Giuliani dice: “E’ necessaria soprattutto da un punto di vista psicologico e ovviamente economico. C’è gente nelle periferie che lavorava a nero e che stava morendo di fame. Non si poteva aspettare la Cassa Integrazione!”. E sui politici Giuliani conclude esprimendo apprezzamento per il governatore De Luca: “è -sottolinea- un uomo del popolo. La gente ha bisogno di queste persone al Governo, che gli parla vis à vis! Si è stancata di sentire sempre sta gente che dice sempre ste cose ridondanti, mamma mia!”.
Alisa Toaff, Adnkronos