Si riaprono le polemiche sulla pressione enorme cui sono sottoposte le giovani celebrità del pop coreano, tra le quali si sono registrati diversi casi di suicidio
E’ morto a 25 anni Moonbin, star del K-pop – il celeberrimo pop coreano che conta fan appassionati e fedeli in tutto il mondo. Moonbin – o Moon Bin, secondo diversa versione del nome – era cantante ma anche attore, ballerino e modello: membro della boyband Astro e della suo sottogruppo Moonbin & Sanha.
“Il 19 aprile, il membro degli Astro Moonbin ha lasciato il nostro mondo in modo improvviso, diventando una stella del cielo” ha annunciato la sua etichetta Fantagio su Twitter. Non sono stati rivelati i particolari del decesso, ma si chiede a tutti “di astenersi da chiacchiere speculative e maldicenti”.
Alcuni media nazionali, che citano la polizia, riferiscono che Moonbin è stato trovato privo di vita nel suo appartamento a Gangnam, quartiere elegante della capitale sudcoreana Seul. Moonbin si era unito agli Astro nel febbraio 2016. Anche la sorella Moon Sua è una cantante di K-pop e fa parte del gruppo femminile Billie dal 2021. Secondo i primi rilievi della polizia, Moonbin potrebbe essersi suicidato. Sulla salma è stata disposta l’autopsia.
La morte di Moonbin riporta alla ribalta il tema della pressione enorme cui sono sottoposte le giovani celebrità del pop coreano, tra le quali si sono registrati diversi casi di suicidio negli ultimi anni.
Tra questi, ricordiamo nel febbraio 2015 quello della cantante Ahn So-jin, che si gettò dal decimo piano di un edificio. Soffriva di depressione.
Due anni dopo, nel dicembre 2017, il cantante principale della band Shinee, Kim Jong-hyun, fu trovato sul pavimento di una stanza in affitto a Gangnam.
Ahn So-jin,ha salutato i suoi fan su Instagram la sera del 23 novembre 2019, scattando un selfie mentre era a letto. Il mattino dopo è stata trovata senza vita nella sua casa, sul comò un biglietto d’addio.