MORTO CHUCK BERRY, IL PADRE DEL ROCK AND ROLL. DA MICK JAGGER A BRUCE SPRINGSTEEN, IL MONDO DELLA MUSICA PIANGE

MORTO CHUCK BERRY, IL PADRE DEL ROCK AND ROLL. DA MICK JAGGER A BRUCE SPRINGSTEEN, IL MONDO DELLA MUSICA PIANGE

Aveva 90 anni e con la sua chitarra firmò l’era di un nuovo genere musicale

Addio a al leggendario Chuck Berry, padre fondatore del Rock ‘N’ Roll, autore di brani decretati dal tempo intramontabili come il grande classico ‘Johnny B. Goode’. E’ morto all’età di 90 anni. Il decesso è stato confermato dalla polizia di St. Charles County, in Missouri. E tutto il mondo della musica piange la scomparsa del grande artista: da Mick Jagger a Bruce Springsten.
Da Jagger a Springsteen, mondo musica piange: cordoglio su Twitter, messaggi anche da Clinton e Stephen King
Tutto il mondo della musica piange la scomparsa di Chuck Berry. “Sono molto triste. Voglio ringraziarlo per tutta la musica che ci ha regalato”, ha scritto in una serie di post su Twitter Mick Jagger. “Ha illuminato gli anni della mia adolescenza, ha dato vita ai nostri sogni di diventare musicisti e di salire su un palco”, ha aggiunto. “Si è spenta una delle mie luci più grandi”, ha sottolineato Keith Richards. Per Bruce Springsteen, “Chuck Berry è stato il il più grande rocker, chitarrista e paroliere del rock che si sia mai visto”.
Alla straordinaria ispirazione ricevuta da Chuck Berry fa riferimento Brian Wilson dei Beach Boys: “Mancherà a tutti quelli che amano il rock’n roll”. “Pace e amore per Mr. rock’n roll”, il saluto dell’ex Beatle Ringo Starr. Per Rod Stewart “ha ispirato tutti noi. Il primo album che ho comprato è stato Live at the Tivoli e da allora non sono stato più lo stesso”. “Non saremmo qui se non ci fossi stato tu”, scrive Lennie Kravitz su Twitter. “Grazie per la poesia, la passione e la potenza”, il ricordo di Keith Urban. Messaggi di cordoglio anche dall’ex presidente Usa Bill Clinton, che ricorda Chuck Berry come “un tesoro e un trionfo: non lo dimenticheremo mai”, e dallo scrittore Stephen King: “Chuck Berry è morto: questo mi spezza il cuore, ma 90 anni non sono male per il rock and roll. Johnny B. Goode per sempre”.
La sua storia è la storia dei suoi grandi successi che infiammavano i jukebox e che hanno dato un nuovo significato alle classifiche musicali, a partire da ‘Maybellene’, del 1955, il primo singolo inciso da Chick Berry, considerato uno dei primi brani rock in assoluto, che rimase al primo posto delle classifiche di R&B per nove settimane.
Chuck Berry – anche soprannominato ‘crazy legs’ per il suo modo di ballare muovendo le gambe mentre suonava – ha influenzato generazioni di musicisti. La rivista Rolling Stones, inoltre, lo ha inserito nella lista dei 100 migliori artisti di sempre dopo i Beatles, Bob Dylan, Elvis e i Rolling Stones.
“Se si volesse dare un altro nome Rock ‘N’ Roll lo si potrebbe chiamare Chuck Berry”, sono parole di John Lennon secondo alcuni. E non a torto, considerato il contributo indelebile che Chuck Berry ha lasciato per sempre nella storia della musica: con ‘Roll Over Beheetoven’ per esempio, brano del 1956 che ad oggi è tra i più riconoscibili da svariate generazioni, fino al classico dei classici ‘Johnny B. Goode’ del 1958. Scrive il New York Times: “Mentre Elvis Presley era la prima pop star del rock, beniamino delle adolescenti, Chuck Berry ne era il teorico e genio concettuale, l’autore che capiva cosa i ragazzi volevano ancor prima che loro stessi lo sapessero”
Le qualita’ del genio musicale. E la sua formula perfetta passava obbligatoriamente per una chitarra virtuosa, che affondava la sua base nel country, spiccava il volo con il blues ed echeggiava da ogni jukebox grazie a versi diretti, brevi, accessibili, diventando l’inno di una generazione di adolescenti che sarebbe durato per sempre, grazie a ‘Sweet Little Sixteen’ o ‘You Can’t Catch Me’. Berry fu pero’ anche un autore ‘impegnato’, pur nella sua levita’, che con ‘Promised Land’, ‘Too Much Monkey Business’ e ‘Brown Eyed Handsome Man’ riusciva a lanciare allo stesso tempo un’ode e la critica all’America, pur senza mai discostarsi dallo spirito piu’ puro del Rock ‘N Roll. A consegnarlo definitivamente alla Storia ha contribuito anche Hollywood: Michael J Fox che esegue ‘Johnny B.Goode’ in ‘Back to the Future’ del 1985, poi Quentin Tarantino in Pulp Fiction in cui Vincent Vega (John Travolta) e Mia Wallace (Uma Thurman) ballano un twist sulle note di ‘You Never Can Tell’ incisa da Chuck Berry nel 1964, in una delle scene di ballo piu’ famose del Cinema.
La storia Chuck Berry è la storia dei suoi grandi successi che infiammavano i jukebox e che hanno dato un nuovo significato alle classifiche musicali, a partire da ‘Maybellene’, del 1955, il primo singolo inciso da Chick Berry, considerato uno dei primi brani rock in assoluto, che rimase al primo posto delle classifiche di R&B per nove settimane. “Se si volesse dare un altro nome Rock ‘N’ Roll lo si potrebbe chiamare Chuck Berry”, sono parole di John Lennon secondo alcuni. E non a torto, considerato il contributo indelebile che Chuck Berry ha lasciato per sempre nella storia della musica: con ‘Roll Over Beheetoven’ per esempio, brano del 1956 che ad oggi è tra i più riconoscibili da svariate generazioni, fino al classico dei classici ‘Johnny B. Goode’ del 1958.
Scrive il New York Times: “Mentre Elvis Presley era la prima pop star del rock, beniamino delle adolescenti, Chuck Berry ne era il teorico e genio concettuale, l’autore che capiva cosa i ragazzi volevano ancor prima che loro stessi lo sapessero”. Le qualita’ del genio musicale. E la sua formula perfetta passava obbligatoriamente per una chitarra virtuosa, che affondava la sua base nel country, spiccava il volo con il blues ed echeggiava da ogni jukebox grazie a versi diretti, brevi, accessibili, diventando l’inno di una generazione di adolescenti che sarebbe durato per sempre, grazie a ‘Sweet Little Sixteen’ o ‘You Can’t Catch Me’.
Berry fu pero’ anche un autore ‘impegnato’, pur nella sua levita’, che con ‘Promised Land’, ‘Too Much Monkey Business’ e ‘Brown Eyed Handsome Man’ riusciva a lanciare allo stesso tempo un’ode e la critica all’America, pur senza mai discostarsi dallo spirito piu’ puro del Rock ‘N Roll. A consegnarlo definitivamente alla Storia ha contribuito anche Hollywood: Michael J Fox che esegue ‘Johnny B.Goode’ in ‘Back to the Future’ del 1985, poi Quentin Tarantino in Pulp Fiction in cui Vincent Vega (John Travolta) e Mia Wallace (Uma Thurman) ballano un twist sulle note di ‘You Never Can Tell’ incisa da Chuck Berry nel 1964, in una delle scene di ballo piu’ famose del Cinema.

ANSA

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