(Tiziano Rapanà) La chiusura di Parliamone sabato è assurda. Specie se il motivo preminente è dato da una bagattella legata ad una goliardica lista sulle donne dell’est. Una lista che, a mio avviso, non può suscitare indignazione nel 2017, semmai ilarità. Questa scelta è senza dubbio il punto più basso dell’attuale gestione Rai. Una gestione che s’impunta su una fesseria e non redarguisce pesantemente Massimo Giletti, che si è reso protagonista di un momento d’ignominia televisiva andato in onda ieri pomeriggio. Un momento di tremenda violenza audiovisiva, che ha visto per protagonista l’ex moglie di Muccino raccontare vicende di violenza domestica. Un momento che i bambini a quell’ora non avrebbero dovuto vedere e che invece hanno visto, per via dell’imperdonabile impudicizia del conduttore. Impudicizia che, ricordo, non è ammissibile in una trasmissione del servizio pubblico. Così come non è ammissibile una non azione da parte della Rai, che non si è minimamente dissociata dalla ferocia vista ieri e che ovviamente non ha nemmeno ipotizzato un provvedimento di sospensione temporanea della trasmissione.
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