(Tiziano Rapanà) Ieri, Domenica In si è rivelata una felice eccezione, che ha evitato il nefasto modus operandi televisivo dispensatore di piattume in stile talk. Tutto il contrario dunque della solita Domenica Live, che ripropone l’usuale sequela emozionale ormai prevedibile e ordinaria. Purtroppo però la qualità di Baudo, impreziosita da un’entusiasmante performance di Michele Zarrillo, non è stata premiata dai telespettatori. Ed è un peccato, perché Domenica In ha migliorato il suo agire creativo (che ha avuto un incipit a dir poco pessimo) e lo ha portato a percorrere sentieri inventivi notevoli, che hanno reso la trasmissione la miglior cosa della stagione. Una cosa che tuttavia rischia la chiusura, perché gli ascolti non esaltanti probabilmente non confermeranno la domenica di Baudo in futuro.
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