(di Massimo Tosti, patient Italia Oggi) Tutta dedicata alle canzoni la serata di mercoledì su Rai 2. Alle 23,45 è andata in onda The Voice of Italy Story (probabilmente per lenire le sofferenze di Raffaella Carrà, attualmente alle prese con il disastro di Forte Forte Forte). E abbiamo avuto così la notizia che anche The Voice riprende la prossima settimana. Ma da mercoledì prossimo Raffaella riprende anche Forte Forte Forte. La breve pausa è originata dalla speranza di avere un po’ di tempo per mettere una toppa al fallimento. Operazione complicata: ci vorrebbe l’esorcista per guarire il malato. E così, Rai 2 ha risolto la serata mandando in onda in replica Il Volo, tre come noi, per celebrare la carriera dei vincitori dell’ultima edizione del Festival di Sanremo. Abbiamo assistito, così, alla santificazione dei tre cantanti scoperti parecchi anni fa da Antonella Clerici, quando erano tre ragazzini appena svezzati, con voci robuste da uomini e una inclinazione naturale per la musica operistica e le romanze: gli eredi diretti di Andrea Bocelli. Sono bravi, senza dubbio, ma l’overdose rischia sicuramente di danneggiarli, perché «il troppo stroppia». È vero che piacciono alle nonne che hanno la passione per la lirica, e anche alle ragazzine che amano il pop, ma soprattutto ai coetanei. Ma, alla fine, rischiano di stufare. Anche perché affiora in loro una certa arroganza: Roberto Cenci (il regista di Ti lascio una canzone che li convinse a mettersi insieme, e Tony Renis che gli procurò i primo contratti in America, hanno lamentato di non essere stati ringraziati sul palco del festival: “ingrati”). I tre giovanotti hanno replicato secchi: «Vogliono soltanto salire sul carro del vincitore». Come se il merito del successo sia esclusivamente loro e non dei due talent scouts che li hanno lanciati nel mondo. È il caso che si diano una calmata, anche se la Rai offre ormai spazi eccessivi ai tre tenorini che ne devono fare ancora parecchia di strada per potersi confrontare con Pavarotti, Placido Domingo e José Carreras.