L’associazione animalista Peta (People for Ethical Treatment of Animals) ha lanciato una campagna di boicottaggio nei confronti del film “A Dog’s Purpose” (in Italia nelle sale con il titolo “Qua la zampa!”).
La campagna di protesta è nata dopo che il sito Tmz ha pubblicato un video realizzato di nascosto durante le riprese del film che vedono un Pastore Tedesco gettato a forza in una vasca con acque molto mosse. L’animale, che nel film interpreta il ruolo di Hercules, appare letteralmente terrorizzato da quelle acque così agitate e fa di tutto per non finirci dentro. Quello che sembra il suo conduttore cerca di “convincerlo”, ma lui fa di tutto per rimanere sul bordo vasca.
Nel filmato si sente una voce fuori campo dire «Non si calmerà sin quando non sarà in acqua. Buttalo dentro». Il suo addestratore prova a farlo entrare con le zampe, ma il cane continua a dimenarsi terrorizzato. Nella parte finale del filmato si vede l’animale in acqua, quasi sommerso dalle onde. Ma non si capisce se sia sequenziale ai problemi avvenuti in precedenza.
Da qui l’appello a boicottare il film da parte della Peta «perché i cani e gli animali devono essere trattati umanamente, non come oggetti di scena».
Pronta la risposta della Amblin Entertainment, la casa di produzione, e della Universal Pictures, la casa di distribuzione: «”A Dog’s Purpose” celebra il legame speciale tra gli esseri umani e i loro cani – si legge in un comunicato ufficiale -. E nello spirito di questa relazione, il team di produzione Amblin ha seguito i protocolli rigorosi per promuovere un ambiente etico e sicuro per gli animali». Sul caso specifico del video, le due società sostengono che il cane aveva già provato le scene d’acqua, ma il giorno delle riprese ha esitato e il team di produzione non ha proceduto con lo shooting. Ora stanno esaminando il filmato pubblicato da Tmz e sottolineano che «Hercules è felice e sano» conclude il comunicato.
Molto dispiaciuto dell’accaduto è Gavin Polone, produttore del film. Interpellato dalla rivista Variety si è detto frustrato dalla situazione su diversi fronti: sia perché il filmato è rimasto nascosto per più di un anno (risale a novembre 2015 n.d.r.) e per l’incapacità dell’American Humane Society di sorvegliare il rispetto delle regole sul set. Polone ha supervisionato per il 70 per cento delle scene, ma non c’era in quel momento: «Se fossi stato sul set, questo non sarebbe mai accaduto – ha detto a Variety -. Il film è nato da quanto io provo per gli animali. Questo è accaduto 15 mesi fa e avrebbe dovuto essere esaminato immediatamente. È inconcepibile che qualcuno abbia aspettato più di un anno per richiamare l’attenzione su quanto accaduto».
Fulvio Cerutti, La Stampa