Una storia di generosità e cambiamento nell’Italia del dopoguerra
Per la seconda settimana consecutiva, “Il treno dei bambini”, diretto da Cristina Comencini, è il film in lingua non inglese più visto su Netflix a livello globale. Tratto dall’omonimo bestseller di Viola Ardone, il film racconta una toccante storia ambientata nell’Italia del dopoguerra, vista attraverso gli occhi di un bambino, Amerigo, diviso tra due madri e due mondi.
La trama: un viaggio tra miseria e scoperta
Nel 1946, Amerigo, un bambino di otto anni, vive a Napoli in condizioni di estrema povertà con sua madre Antonietta, interpretata da Serena Rossi. La sua vita cambia radicalmente quando viene scelto per salire su uno dei “treni della felicità”, un’iniziativa dell’epoca che portava i bambini del sud Italia a trascorrere l’inverno al nord, ospitati da famiglie più benestanti.
Nel nord Italia, Amerigo viene accolto da Derna (Barbara Ronchi), una giovane donna che gli offre amore e stabilità. Il rapporto con Derna dona al bambino una nuova prospettiva sulla vita, ma lo costringe a prendere una decisione dolorosa che segnerà per sempre il suo destino. Solo da adulto, Amerigo (interpretato da Stefano Accorsi) capirà che l’amore autentico non trattiene, ma lascia andare.
Cast e sceneggiatura
Il film è scritto da un team di autori composto da Furio Andreotti, Giulia Calenda, Camille Dugay, oltre alla stessa Cristina Comencini. Accanto a Barbara Ronchi e Serena Rossi, il cast include Christian Cervone (nel ruolo di Amerigo bambino), Francesco Di Leva, Antonia Truppo, Monica Nappo, Dora Romano, con la partecipazione di Stefano Accorsi.
Un successo globale
“Il treno dei bambini” sta riscuotendo un grande successo internazionale, grazie alla sua capacità di raccontare una storia universale di amore, perdita e resilienza. Il film non solo celebra la generosità dell’Italia del dopoguerra, ma offre una riflessione profonda sull’identità, le radici e le scelte che definiscono una vita.