Il post di Ghali: un invito a riflettere sulla censura e il silenzio nel mondo della musica
All’indomani della solidarietà mostrata dagli artisti italiani a Tony Effe per la sua esclusione dal Capodanno di Roma, Ghali ha pubblicato su Instagram un’immagine che richiama il suo intervento durante il Festival di Sanremo 2024. In quell’occasione, il rapper aveva usato il palco per gridare: “Stop al genocidio”, riferendosi al conflitto nella Striscia di Gaza, scatenando polemiche e ricevendo scarso sostegno dai colleghi.
Con un’immagine che lo ritrae accanto al pupazzo alieno Rich Ciolino sul palco dell’Ariston, Ghali sembra voler sottolineare il contrasto tra il silenzio degli artisti in passato e la recente ondata di solidarietà per Tony Effe.
Le critiche di Ghali e la reazione dei social
Ghali ha espresso delusione nei confronti di molti artisti italiani, accusandoli di aver scelto il silenzio per paura delle conseguenze. “Avete più soldi ora? Più follower? Più libertà? Non credo, vi vedo fermi con le maschere cadute”, ha scritto sui social, richiamando l’attenzione su un tema che va oltre la censura di un singolo evento.
Sui social, molti utenti hanno sostenuto la sua posizione, definendo ipocrita l’attuale mobilitazione per Tony Effe rispetto al silenzio mostrato nei confronti delle denunce di Ghali e di altri, come Dargen D’Amico, che a Sanremo aveva chiesto un cessate il fuoco a Gaza.
Le parole di Selvaggia Lucarelli e il dibattito sulla coerenza
Selvaggia Lucarelli ha commentato il post di Ghali, scrivendo: “Sul silenzio dei colleghi in altre circostanze, Ghali ha ovviamente ragione”. Ha poi aggiunto che la censura imposta a Tony Effe ha finito per amplificare il suo messaggio, generando una solidarietà che avrebbe dovuto manifestarsi anche in altre situazioni.
Gli artisti che si sono esposti e la questione del silenzio
Durante il Festival di Sanremo, pochi artisti si erano schierati al fianco di Ghali e Dargen D’Amico. Tra questi, Fiorella Mannoia e Levante avevano sostenuto pubblicamente le loro posizioni. Tuttavia, il dibattito sui migranti e sul conflitto in Palestina era stato interrotto dalla conduttrice Mara Venier, che aveva giustificato la decisione con la mancanza di tempo.
La riflessione di Ghali riapre un dibattito sulla coerenza e il coraggio di esporsi da parte degli artisti, invitando a considerare il peso delle loro scelte e delle loro voci in un contesto di crescente censura e polarizzazione.